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Ahi anime ingannate e fatture empie, che da si` fatto ben torcete i cuori, drizzando in vanita` le vostre tempie! Ed ecco un altro di quelli splendori ver' me si fece, e 'l suo voler piacermi significava nel chiarir di fori. Li occhi di Beatrice, ch'eran fermi sovra me, come pria, di caro assenso al mio disio certificato fermi.

Ahi anime ingannate e fatture empie, che da si` fatto ben torcete i cuori, drizzando in vanita` le vostre tempie! Ed ecco un altro di quelli splendori ver' me si fece, e 'l suo voler piacermi significava nel chiarir di fori. Li occhi di Beatrice, ch'eran fermi sovra me, come pria, di caro assenso al mio disio certificato fermi.

La tua rabbia m'inzacchera!... Tuttavia ti trattengo.... Arrestiamoci vuoi? sulla terrazza di quella scogliera incandescente per gustare lo spettacolo sublime che si svolge, davanti a noi fuori dagli abissi inesauribili.... Bisogna pur salutare con un «buona seradelirante quei tre scogli accosciati!... Vecchi gattacci di granito, che fate le fusa drizzando le code e le groppe dal pelame elettrico, sotto la carezza di questa giovane fiamma che vi blandisce, buona sera.... buona sera, vi grido, e buona fortuna in guerra!

E gia` il poeta innanzi mi saliva, e dicea: <<Vienne omai; vedi ch'e` tocco meridian dal sole e a la riva cuopre la notte gia` col pie` Morrocco>>. Purgatorio: Canto V Io era gia` da quell'ombre partito, e seguitava l'orme del mio duca, quando di retro a me, drizzando 'l dito, una grido`: <<Ve' che non par che luca lo raggio da sinistra a quel di sotto, e come vivo par che si conduca!>>.

La dama vuol saper di quelle risa; drizzando un turco i baffi, le rispose: Una sorella di Rugger di Risa, ch'era una delle donne strepitose, fuggita è da Parigi alla recisa da quelle che si chiaman sacre spose; ed ogni conghiettura è chiara e piana, ch'ella pel mondo faccia la puttana.

E gia` il poeta innanzi mi saliva, e dicea: <<Vienne omai; vedi ch'e` tocco meridian dal sole e a la riva cuopre la notte gia` col pie` Morrocco>>. Purgatorio: Canto V Io era gia` da quell'ombre partito, e seguitava l'orme del mio duca, quando di retro a me, drizzando 'l dito, una grido`: <<Ve' che non par che luca lo raggio da sinistra a quel di sotto, e come vivo par che si conduca!>>.

Ahi anime ingannate e fatture empie, che da fatto ben torcete i cuori, drizzando in vanit

e gia` le quattro ancelle eran del giorno rimase a dietro, e la quinta era al temo, drizzando pur in su` l'ardente corno, quando il mio duca: <<Io credo ch'a lo stremo le destre spalle volger ne convegna, girando il monte come far solemo>>. Cosi` l'usanza fu li` nostra insegna, e prendemmo la via con men sospetto per l'assentir di quell'anima degna.

Ahi anime ingannate e fatture empie, che da fatto ben torcete i cuori, drizzando in vanit

e gia` le quattro ancelle eran del giorno rimase a dietro, e la quinta era al temo, drizzando pur in su` l'ardente corno, quando il mio duca: <<Io credo ch'a lo stremo le destre spalle volger ne convegna, girando il monte come far solemo>>. Cosi` l'usanza fu li` nostra insegna, e prendemmo la via con men sospetto per l'assentir di quell'anima degna.