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Gan che veder voleva un'altra scena, perché nimico è di Rugger mortale, fa dire alla fanciulla ad una cena, alla qual era un di carnevale, che suo fratello alla mazza la mena per servir Bradamante, e che quel tale non era a sua persona convenevole, sendo in man d'un norcino e cagionevole. Non è da dir se Marfisa s'accese a questa nuova, fosse falsa o vera.

La circostanza e dissensione udrassi della famiglia di Rugger di Risa; di Filinor guascone i strani passi, gli scrocchi e il vizio, il qual l'acconcia in guisa che parte di Guascogna derelitto verso Parigi a procurarsi il vitto.

Va predicando per tutto il paese due gran tristi, Rugger e la mogliera; e scrive al cavalier com'ella intese alcun'accuse, e faccia una bandiera della scritta nuziale, o ad una rocca un cartoccino, o si netti la bocca. Rugger fu quasi per scoppiar di rabbia. Don Guottibuossi, prete suo di casa, fe' tutto acciò Marfisa si riabbia, ma quella serpe non fu persuasa.

E disse: Figlio, questa illustre dama sorella di Rugger, detta Marfisa, vien maritata a un uom di poca fama, a un gabelliere, a un marchese da risa. L'avarizia «prudenza» oggi si chiama, e maritaggi forma di tal guisa; però se tu potessi farla tua, opreresti de' beni a un tratto dua. Non dir ch'io t'abbia consigliato a questo; ma corri giostra e tenta la fortuna.

Bradamante strilla, si batte il viso e poi l'una e l'altr'anca, grida a Rugger che si debba seguilla. Disse Rugger: Quando sarete stanca, terminerete di suonar la squilla: la mia sciagura abbastanza mi pare, senza far la contrada sollevare. Ruggero se n'andava a Carlo Mano; rimase la consorte disperata, che, piangendo in baritono e in soprano, ha intorno la famiglia radunata.

Di ciò Marfisa non ne un pistacchio; bastale aver di serventi un codazzo, e alla bassetta scaricare il bacchio, e non le manchi di romanzi un mazzo, e il cambiar fogge e il cappello e il pennacchio, e il poter a suo modo far rombazzo. Rugger s'affanna a troncar la sciagura, e trova un altro sposo e fa scrittura. Ed era questa scritta col figliuolo di Desiderio, re de' longobardi.

In traccia, di Parigi entro le mura, l'imperatore di Marfisa manda; ma gli è rimbambito di natura, che fuor che il letto e un'ottima vivanda nulla conosce, e a Rugger dimandava chi fosse, dieci volte, e replicava. Massimamente, morto il Maganzese Ganellon traditore, il suo mignone, Carlo è col capo fuori del paese, e risponde al contrario alle persone.

Rugger la vedea sempre in gran pensiero per il risparmio, onde non bada a questo; sol perch'egli era alfin pur cavaliero, parecchie volte si mostra rubesto, dicendo: Moglie, a ragionar sincero, alcun de' vostri fatti m'è molesto, e farete le mani aspre e callose, ché v'avvilite troppo in certe cose.

Rugger raddoppia minacce e disprezzi, Marfisa gonfia e grida: Il voglio, il voglio; in sullo spazzo i bicchier getta in pezzi, ordina al prete di rogare il foglio. Don Guottibuossi a tutti dui fa vezzi, e mena con tant'arte quell'imbroglio che fece dire a Rugger con dispetto: Col diavol sia! l'assenso vi prometto.

In tutti gli atti si vedeva aperto ch'ella voleva alcun le ragionasse, per appiccare una sciarra, un concerto di voci, che tre ore lungo andasse. Ma poich'ella ebbe il silenzio sofferto un pezzo senza che alcun le parlasse, sendo il pranzo finito, in Rugger fisse tenne le luci bieche e poi gli disse: 61