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Gli è forse perchè la luce è combustione incandescente metallica?

Il carnefice sollevò l'arabo che non dava quasi più segno di vita e lo legò solidamente al palo con forti correggie di cuoio. Fallo ritornare in , poi gli straccerai le carni a colpi di corbach. Sta bene! Il miserabile si avvicinò al braciere, levò uno degli jatagan, prese i pollici dell'arabo e li serrò attorno al ferro incandescente.

Era quello il soprannome affibbiato dal Suardi al Rosati e col quale gli rammentava continuamente che i baffi non volevano spuntargli. Qui potrei passare anche per barbuto come te, rispose bonariamente Fabio. Fiat lux, disse il principe vedendo il filo delle piccole lampade elettriche, che incominciava a farsi incandescente.

La luna, che alzavasi allora allora, rossa come un disco incandescente, illuminava vagamente quelle sterminate pianure del Kordofan, aride, sabbiose calcinate dagli ardente raggi del sole equatoriale. La vista che esse presentavano in quell'ora non poteva essere più sinistra, più bizzarra, più desolante.

Alla sacra festa degli uomini semplici rispondeva il sorriso della Natura immortale. La giornata era superba, pura come un cristallo; nel mezzo del lago un'immensa incrostazione argentea, di un lusso favoloso, si stendeva magnificamente tra il pallore incandescente, appena azzurrato, dell'acque senza ombre.

Il sole alzavasi allora sull'orizzonte, rapidamente, versando torrenti di luce incandescente sul paese circostante che presentava un magnifico colpo d'occhio, tutto affatto speciale delle regioni dell'alto Nilo.

Pur troppo, anche il sottoscritto, spintovi da istintiva prepotenza del pensiero, o per dire più giusto da riscaldata fantasia, la quale, a guisa dei vulcani, esige spazio all'intorno, onde eruttarvi la incandescente lava, non ha potuto resistere alla rude tentazione, col rischio di perire asfissiato dalla inesorabile critica.

Fuori, fuori all'assalto! e si finisce il pranzo alla rinfusa, sbandati, con grande scrosciar di risate nella risata fulva del Tramonto, tutto nuvole di cristallo incandescente, bottiglie spumeggianti d'oro, cirri di porcellana viola affastellati, luminoso banchetto aereo sospeso a picco sulla pianura veneta crepuscolare.

Queste stizzite ridono, strillano, ruzzolano quasi sotto il peso brutale nello schiamazzo dei bambini e dei cani. Il sole volantista arroventato ritto nel polverone incandescente delle strade celesti, gonfia dall'alto dei gas di gioia insalamandoli nella strada come in un enorme pneumatico torrido.

Una formidabile parola si gonfia e balza fuori dalla tua bocca, in pieno cielo, alla cima d'un lungo tubo di nerissimo fumo, simile a quei molli globi di vetro in fusione che i vetrai soffiano, gonfiando le gote, tra la furia incandescente d'una vetreria! Il Vulcano. Io non ho mai dormito, Lavoro senza fine per arricchire lo spazio d'effimeri capolavori!