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Siam fanciulle... sbadiglianti... d’aria e luce circonfuse.... La natura par che canti: «Disilluse, disilluse....» Ma un ricordo di note soavi d’altri tempi si va risvegliando. Se tu, Clea, quelle note cantavi, ogni illusa cantava, sperando. Nel tuo core, bellissima Clea, ravvivava quel canto la . Ti chiamavan di Zano la dea: la canzone era fatta per te.

Per ora il popolo non chiede che le fanciulle fuggitive. Un re c’è sempre tempo di eleggerlo o di fabbricarlo. Ma la bellezza di undici fanciulle non si fabbrica e non si elegge. Fleno Ti preme molto il trovarle? Arunto Non lo vedi? Fleno Sono undici, hai detto? Sono belle? Sono disilluse della vita? Ebbene, tu non sei lontano da loro. Arunto Che!? Fleno

Va a raggiungere le Disilluse!... Ingenue! La loro disillusione è la più grande delle illusioni! Esse credono d’aver sofferto assai, appunto perchè non sanno che cosa sia soffrire. Se avessero provata una sola delle sventure toccate a me!...

Non ti sorprendere.... L’impresa mia è più nobile di quanto, per avventura, tu immagini. Il popolo di Zano mi ha incaricato di ricondurre in patria le undici fanciulle, le più belle del regno, che, disilluse della vita, volarono via, emigrando dalla terra nativa. Fleno Ah? Il popolo di Zano ti ha dato codesto incarico? E raccontami, raccontami: che si fa laggiù?

È l’alma affranta, è vuoto il cuore, la vita è infranta, il mondo muore. Siam fanciulle... sbadiglianti... d’aria e luce circonfuse.... La natura par che canti: «Disilluse! disilluse!...» Clea Fleno La conduttrice delle Disilluse dorme il sonno della noia.... Gesticola.... Sta sognando.... Clea Ape molesta va via di qua. Fleno Dorme e par desta. Clea Ah! se ne va. Fleno

È la dimora delle Disilluse: è il castello della Fantasia. Quando qui giunsero volando sulle ali della disillusione, si posarono lassù. Costruirono un nido di raggi di sole, e il nido, forte della invulnerabile castit

Ora che la mia impresa è riuscita posso dirvene la ragione e posso dirvi quanto vi debbo. Fleno Finalmente capirò anch’io qualche cosa. Arunto Quando voi, disilluse, fuggiste da Zano, quel popolo aveva discacciato dal trono il re Fleno... e aveva fatto benissimo! Fleno Oh! questo poi! Arunto Un pessimo arnese, senza carattere, senza energia, senza intelligenza... Le Fanciulle È vero! È vero!

In questi tempi di uomini di carta pesta, un uomo di bronzo, come Gustavo Chiesi, diventa, in un ambiente legislativo come il nostro, un tesoro nazionale. Tiene in piedi anche i legislatori di pasta frolla. È dotto, è una biblioteca ambulante ed è una penna incorruttibile che perseguita i corrotti. A Finalborgo studio degli altri galeotti. Ci fu un galeotto che ci disilluse tutti.

Chi ti pungeva davver non so. .... Pungeva forse qualche desio che viene in sogno... ma in veglia no. Clea Non indagare nel sogno mio.... Chi mi pungeva davver non so. Pungeva forse qualche desio che viene in sogno... ma in veglia no. A rivederci.... Buon vecchio, addio! Le Disilluse raggiunger vo’.... Fleno A rivederci... Pensa al desio.... che punge in sogno, ma in veglia no. Clea Fleno