United States or Ecuador ? Vote for the TOP Country of the Week !


Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com’ io, dopo cotai parole fatte, venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch’onora te e quei ch’udito l’hanno”. Poscia che m’ebbe ragionato questo, li occhi lucenti lagrimando volse, per che mi fece del venir più presto.

e tre fiate intorno di Beatrice si volse con un canto tanto divo, che la mia fantasia nol mi ridice. Pero` salta la penna e non lo scrivo: che' l'imagine nostra a cotai pieghe, non che 'l parlare, e` troppo color vivo. <<O santa suora mia che si` ne prieghe divota, per lo tuo ardente affetto da quella bella spera mi disleghe>>.

E ’l duca mio distese le sue spanne, prese la terra, e con piene le pugna la gittò dentro a le bramose canne. Qual è quel cane ch’abbaiando agogna, e si racqueta poi che ’l pasto morde, ché solo a divorarlo intende e pugna, cotai si fecer quelle facce lorde de lo demonio Cerbero, che ’ntrona l’anime , ch’esser vorrebber sorde.

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!». E mentr’ io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che ’l mordesse, forte spingava con ambo le piote. I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, con contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse.

Cotai parole, e altre sospirando e lagrimando, il doloroso Mopso spargeva a l'aura; e io che senza scorta lasciata avea la greggia e tuttavia sentia montando il sol montar il caldo, lui lasciai pur dolersi: il dolce canto fra me stesso membrando, e 'l petto pieno non di minor piet

S'io 'l feci unqua che mai non giunga a riva l'interno duol, che 'l cuor lasso sostiene; s'io 'l feci, che perduta ogni mia spene in guerra eterna de vostr'occhi viva; s'io 'l feci, ch'ogni resti più priva de la grazia, onde nasce ogni mio bene; s'io 'l feci, che di tante e cotai pene, non m'apporti alcun mai tranquilla oliva;

Troppo sarebbe larga la bigoncia che ricevesse il sangue ferrarese, e stanco chi 'l pesasse a oncia a oncia, che donera` questo prete cortese per mostrarsi di parte; e cotai doni conformi fieno al viver del paese. Su` sono specchi, voi dicete Troni, onde refulge a noi Dio giudicante; si` che questi parlar ne paion buoni>>.

Questa Divisïon presente invio, La qual di tal piacer ciascun conforta; Ma non a quelli c'han la luce morta, Chè 'l ricordar a lor serìa oblìo. Però a voi, ch'avete sue fattezze Per natural prudenza abituate, Prima la mando che la correggiate, E s'ella è digna, che la commendiate: Ch'altri non è che di cotai bellezze Abbia, come voi, vere chiarezze.

Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com’ io, dopo cotai parole fatte, venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch’onora te e quei ch’udito l’hanno”. Poscia che m’ebbe ragionato questo, li occhi lucenti lagrimando volse, per che mi fece del venir più presto.

E ’l duca mio distese le sue spanne, prese la terra, e con piene le pugna la gittò dentro a le bramose canne. Qual è quel cane ch’abbaiando agogna, e si racqueta poi che ’l pasto morde, ché solo a divorarlo intende e pugna, cotai si fecer quelle facce lorde de lo demonio Cerbero, che ’ntrona l’anime , ch’esser vorrebber sorde.