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None che Io sia acceptatore delle creature, ma del sancto desiderio; manifestandomi ne l'anima in quella perfeczione che ella mi cerca. E questo è in molti e in diversi modi, secondo el bisogno che Io vego ne l'anima propria e ne l'altre creature. Alcuna volta mi cerca ne l'orazione, volendo cognoscere la potenzia mia; e Io le satisfo facendole gustare e sentire la mia virtú.

Ora hai veduto con l'occhio de l'intellecto tuo ed hai udito con l'orecchia del sentimento da me, Veritá etterna, che modo ti conviene tenere a fare utilitá, a te e al proximo tuo, di doctrina e di cognoscere la mia veritá, come nel principio ti dixi che a cognoscimento della veritá si viene per lo cognoscimento di te: non puro cognoscimento di te, ma condito e unito col cognoscimento di me in te.

Ora ti dichiararò di quello che tu mi dimandasti sopra el segno che Io ti dixi che Io davo ne l'anima a cognoscere la visitazione che riceve l'anima o per visioni o altre consolazioni che le paia ricevere. E dissiti el segno per lo quale ella si potesse cognoscere quando fusse da me o no.

Questo sangue fa cognoscere la veritá a colui che s'ha levata la nuvila de l'amore proprio per lo cognoscimento di ; ché in altro modo non la cognoscerebbe.

E di questo dice Osea profeta in persona di Cristo: «In tribulatione sua mane consurgent ad me». Ed il peccatore d'altra parte, come agli occhi dell'intelletto gli apparisce la divina luce, giá le sue malvage operazioni cominciando a cognoscere, può dire quelle parole del salmista: «Mane adstabo tibi et videbo: quoniam non Deus volens iniquitatem tu es». Dunque congruamente finge l'autore di mattina essere stato questo ravvedimento, per lo quale si conobbe essere nella oscura selva dei peccati e della ignoranza.

Ed apre l'orecchia del sentimento del desiderio tuo, però che altrementi, se tu non vedessi, non potresti udire: cioè che l'anima, che non vede con l'occhio de l'intellecto suo ne l'obiecto della mia Veritá, non può udire cognoscere la mia veritá.

Non debba essere ignorante lassarsi tanto ingannare al proprio amore spirituale che non cognosca la veritá; e cognoscere me in , che so' Io colui, sommo Bene, che le conservo la buona volontá, nel tempo delle bactaglie, che non corre per dilecto dietro a loro. Debbasi dunque umiliare, reputandosi indegna della pace e quiete della mente.

Questa sarebbe l'unica frase che io dovrei mettere in carta, per darvi le più certe e le più chiare novelle de' fatti miei, Sed si tantus amor casus cognoscere nostros, cioè se voi avete tanto desiderio di conoscere particolarmente e diffusamente come io vegeti, incipiam, comincierò.

Non t'ho voluto tacere l'inganno che ricevono e' comuni, ne l'amore sensitivo, nel loro poco bene adoperare, cioè di quella poca virtú che essi adoperavano nel tempo della consolazione; de l'amore proprio spirituale delle proprie consolazioni de' servi miei, come essi col proprio amore del dilecto s'ingannano che non lo' lassa cognoscere la veritá de l'affecto mio discernere la colpa dove ella sta, e l'inganno che 'l dimonio usa con loro per loro colpa, se essi non tengono el modo che decto t'ho.

Tucto è per l'amore proprio, come fecero e' giuderi e ministri della Legge, che per la invidia e amore proprio s'accecarono, e però non cognobbero la veritá de l'unigenito mio Figliuolo; e però non rendevano il debito di cognoscere vita etterna che era fra loro, come dixe la mia Veritá dicendo: «El regno di Dio è tra voi». Ma essi nol cognoscevano: perché? però che, per lo modo decto, aveano perduto el lume della ragione, e per questo modo non rendevano il debito di rendere onore e gloria a me e a lui che era una cosa con meco; e però, come ciechi, commissero la ingiustizia, perseguitandolo con molti obrobri infino a la morte della croce.