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Ripetendo con voce sussultante le parole della enfatica narratrice, l'Albani aveva ripreso, colle illusioni del passato, tutta la energia del suo temperamento giovanile. Quel lungo duetto di amore si chiuse con una cabaletta che il gusto musicale dell'epoca nostra ci impone di sopprimere.

Finita la prima cabaletta, dai palchi e dalla platea insorgono dei fischi.... Attila corre furioso tra le quinte, strappa il vaso dalle mani della moglie e ponendoselo alla bocca, assorbe d'un fiato la broda rappresa, quindi si slancia al proscenio colla spada in pugno per urlare di nuovo: Vedrai se pavido Io l'alma arretro Se un Nume vindice La patria avr

Il celebre tenore Rubini va debitore del suo più luminoso successo ad una cabaletta di quest'ultima opera; cabaletta che anche oggigiorno si ripete nei concerti da qualche artista privilegiato e che ebbe l'onore di parecchie trascrizioni felicissime.

FRATE. Sai per qual scopo son qui venuto... BARITONO. Chiaro parlasti.... FRATE. Cantar non vuoi La cabaletta? BARITONO. Da bravo! a noi!.... A DUE VOCI. Le trombe squillano dietro la scena.... Un sorso d'acqua corriamo a ber

Non è più verosimile che la cabaletta sia caduta in disgrazia a causa dello spietato abuso che taluni ne hanno fatto, e della impotenza dei moderni compositori a creare quelle facili e originali melodie, dalle quali soltanto le cabalette traggono effetto? I palliativi qui non giovano; non è il caso di abbagliare il pubblico coi fuochi di artifizio.

(Squillo di trombe nell'orchestra. Dopo aver respinto Comprimario nel vano di due quinte, Tenore si slancia di nuovo verso la ribalta, gridando a tutta voce): Nuovi prodigi il pubblico Dalla mia gola aspetta.... Ei vuol la cabaletta.... La cabaletta avr

Rovani direbbe: gli è che una buona cabaletta vuol esser fatta con vino d'uva e pur troppo la più parte dei giovani maestri non chiudono nelle loro botti che vino Grimelli . L'ultimo giorno di Pompei e Gli Arabi nelle Gallie vennero più volte riprodotte nei principali teatri d'Italia e dell'estero.

La donna, nel diverbio con Uldino, ha lasciato cadere il cucchiale, e il basso essendo trascorse le battute intermedie fra l'adagio e la cabaletta, ritorna a grandi passi verso il proscenio augurando mille accidenti alla moglie, e poi grida: Oltre quel limite Ti attendo, o spettro, Vietarlo ad Attila Nessun potr

Non far dell'usura, almeno. Tu dici codesto, tu? Come! Si danno 2000 franchi ogni sera alla Grisi, per una cabaletta, senza menar scalpori, e si trova enorme se io domando la met

La cabaletta è il madrigale, l'anacreontica, l'epigramma dell'opera in musica concetti qui si vogliono e non suoni si esigono cuore e fantasia, non contrappunto; convien proprio, per fare qualche cosa di eletto e di affascinante, esser artisti di ispirazione, non vacui professori di armonia o di acrobatismo orchestrale.