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La donna, nel diverbio con Uldino, ha lasciato cadere il cucchiale, e il basso essendo trascorse le battute intermedie fra l'adagio e la cabaletta, ritorna a grandi passi verso il proscenio augurando mille accidenti alla moglie, e poi grida: Oltre quel limite Ti attendo, o spettro, Vietarlo ad Attila Nessun potr

Si avanza grottesca la Repubblica Francese con fantaccini in pantaloni rossi. Marsigliese. Segue l'Inghilterra con molti scozzesi. I gonnellini quadrettati divertono le donne che però preferiscono questa carica di bersaglieri piume al vento, e la sciabola sguainata del suo capitano. Questo, rosso apoplettico, ha un diverbio fiero con Attila quasi impaurito. Scoppia la battaglia.

Erano stati congiunti coll'imperio di Attila; rovinato il quale, n'eran rimasti la frazione principale. Correvano, dominavano dalla Pannonia fin presso alle mura di Costantinopoli; ed ora avean per duca o re Teoderico degli Amali, giá statico ed educato nella corte greca, poi a vicenda capitano ed avversario di essa: un misto di barbaro e incivilito, un ambizioso, un grand'uomo.

Crac! quac! quac! urla la platea come un solo.... Attila. Al povero basso, malgrado il sussidio della gelatina, è scroccata l'ultima nota della cabaletta.

Goddem! ripiglia il signor Jhonnes. Come capire musiche?... Cos'ha quella mummia da brontolare?... Sta a vedere ch'io gli do sul naso questa fetta di mellone!... Non capite poesia, mi dice l'Inglese all'orecchio; perchè tante critare Ottapella? Attila le ha fatto dono di una spada, ed ella per riconoscenza giura di piantargliela nel ventre alla prima occasione.

Attila balza in piedi esterrefatto dall'orribile sogno.... Uldino.... Uldin!... Non hai udito?... Caspita! lo sento ancora! mormora Uldino.... E il terribile Attila, sguainando la spada, corre furioso per la scena e grida verso le quinte: la gelatina!... sto male di voce.... la gelatina dopo l'adagio!

Quel duce vestiva D'Apostolo il manto; Portava in sue mani Il Re sempre Santo; E folto seguialo Pregante drappel. Ed Attila, fero Flagello di Dio, Innanzi agl'inermi Tremò, impallidìo, E disse: «Non voglio «Pugnar contro il CielPerchè retrocesse Con tanto spavento? Vid'ei nelle nubi Un vero portento, O tutto il prodigio Oproglisi in cor?

All'alzarsi del sipario, Attila e il fido Uldino sono sdraiati nella loro tenda. L'orchestra preludia con dei suoni gravi, i quali vorrebbero esprimere le atroci visioni del tiranno. Il mio Inglese tende l'occhio e l'orecchio.... io faccio altrettanto.... Cosa è stato?

Ma Attila, che ha finito il suo adagio, profitta dell'intermezzo istrumentale per andar in cerca della gelatina, e d

I turcilingi paion dal nome turchi venuti con Attila. Odovacar o Odoacre, figlio d'Edika giá duce de' rugi, stato poi de' protettori o guardie imperiali, li raccolse; parte forse in Italia ove militavan ancor essi, parte certamente in Pannonia, ove vagabondavano tra le disperse orde d'Attila. Sollevaronsi o vennero, chiedendo, a modo di tutti gli altri barbari, il terzo delle terre d'Italia.