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Ma capì di aver abbastanza amareggiato l'animo della sua dolce sorella, senza bisogno di metterlo ancora in angustia colla testimonianza del babbo. Sar

Occorre scrollare il capo, sospirare, rassegnarsi, fino a che il tempo, l'abitudine facciano calmare lo spirito amareggiato; e poi in capo a due o tre anni esser ripresi dalla medesima follia, partire di nuovo, soffrire ancora, agitarsi sempre, fino a far credere che la favola dell'Ebreo Errante sia il simbolo dell'uomo.

Ma fra tutti gli scritti pubblicati dal Mazzini con l'animo amareggiato dalla triste pace di Villafranca, bellissimo per elevatezza di concetto, per nobilt

Egli è così in fatto; e t'assicuro che mi è voluto del buono a riavermi anche da questa percossa... tanto più che.... io ebbi dei torti con quella sciaguratissima donna, ed ora sento il rimorso di averle amareggiato, benchè senza volerlo, i giorni che precedettero la sua misera fine.

Povera donna! aggiunse, stringendo tra le sue mani la destra ancor delicata di lei. Se in quell'istante il giovane non si fosse fatto forza, avrebbe pianto con essa; tanto era amareggiato! Se trattenne le lagrime che sentiva vicino, non fu però per timore di mostrarsi debole, ma perchè comprendeva essergli necessario conservare il suo sangue freddo più che gli fosse possibile.

Non ci è piú speranza, non ci è piú pericolo, non ci è piú che temere, ogni cosa è piena di garbuglio: ecco il fiele che ave amareggiato tutte le passate dolcezze se posso dir in tanto tempo aver gustato alcuna vera dolcezza! BALIA. Che hai dunque determinato di fare?

Il 2 luglio 1849, resa inutile la difesa di Roma, esce dalla porta opposta a quella dalla quale entravano i francesi; tenta di prendere la via di Venezia, e non gli riesce. Gli austriaci lo cercano, lo spiano, lo attendono, ed egli scioglie la legione, amareggiato il cuore per la perdita della sua compagna, sconfina il territorio toscano e si salva.

Oh quanto felici coloro che morti sono! che sará della mia vita? Cintio, vo' cercando di te per tutta la cittá. CINTIA. Eccomi al vostro comando. ERASTO. Abbreviamo le ciancie. Dimmi di grazia, Cintio, che ingiuria o dispiacere tu ricevesti da me mai, ch'io meritassi d'esser cosí amareggiato nell'anima per tuo conto? e sotto una finta amicizia nascondessi un verace tradimento?

Sgomento innanzi all'opera che egli aveva fatta, non trovava parole per consolarla, come il malvagio monaco medievale del poeta, che evocato il demone, non aveva poi più il motto magico per rimandarlo all'inferno. La lasciava farneticare, impaurito e dolente, pentito e amareggiato, sentendo tutta la verit

Partii amareggiato da così persistente ingiustizia, considerando fra me stesso l'infamia della gelosia, che espone l'accusato a compromettersi colle goffaggini che fa per salvarsi, che spinge insensibilmente l'innocente verso la colpa, la quale gli procura dei benefizi che non peggiorano la sua condizione, ed anzi la rendono più sopportabile, perchè le giuste accuse riescono sempre meno dolorose delle false.