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Chi conosce di nome l'abitatore di quella casa, passandole d'appresso in sul far della sera, si illude di udire, fra i rami di quegli alberi mesti, sospirare la nenia funebre del Trovatore o l'ultimo anelito di una Violetta moribonda. Voi comprendete, appressandovi ai cancelli, che quella dev'essere la dimora di un genio melanconico ed altero.

Evelina, in piedi, accanto a lui, gli aveva preso l'altra mano e gliela stringeva, con affetto, per confortarlo. Dopo un istante si guardarono di nuovo: la stretta di mano fu assai più forte, più lunga, e seguitarono a sospirare e a tacere. Nel salotto non si udiva che il russare di Numa sul canapé, e dalla cucina il rumor sordo dei colpi della Gioconda che batteva le costolette.

E così rispettoso nel suo farle la corte! La guardava tra severo e malinconico, senza mai bisbigliarle una parola quando ella era costretta a passargli vicino. Una volta, una volta sola, le parve udirlo a sospirare. Com'è garbato! pensava ella. Così va bene! Ecco come dovrebbero essere tutti gli uomini!

La Schönfeld tornò a gemere, a sospirare. "La pauvre petite, mi ha tanto pregato, tanto supplicato! Non ho avuto cuore di resistere: le lacrime mi fanno male.... E poi.... gi

La fanciulla quella sera passò alcune ore tristissime in compagnia della zia. Si disponeva a coricarsi, quando udì un forte colpo alla porta della camera, prodotto dalla caduta di qualche oggetto. Chiamò per sapere cosa fosse, e non le fu risposto. Chiamò una seconda volta senza miglior successo: pensò che qualcuno dei forastieri giunti recentemente nel castello avesse scoperta la sua camera, e vi si recasse con cattive intenzioni. Inquieta, stette attenta, tremando sempre che il rumore si rinnovasse. Si fece invece coraggio; si avvicinò alla porta del corridoio tutta tremante, ed intese un lieve sospiro tanto vicino, che la convinse esservi qualcuno dietro l'uscio. Mentre ascoltava ancora, il medesimo sospiro si fece intendere più distintamente, ed il suo terrore aumentò. Non sapea cosa risolvere, e sentiva sempre sospirare. La sua ansiet

Quel viso e quelli ornamenti, le carni, le labbra, gli occhi, la collana, tutto era una perlagione, tutto si disposava armonicamente, tutto concorreva a produrre un effetto profondo, a far pensare e sospirare il riguardante.

Veggo che ho osato troppo.... Ma, o Bianca, se m'avesse visto qua dentro in questi giorni....! Essere in casa sua, sapere che era sempre a due passi...., mia fidanzata...., e non vederla....! Ora..., l'ho intesa sospirare, son venuto per dirle che io non posso più reggere..., e veggo che le ho fatto paura...»

Ma poi, vedendo che nemmeno la sommissione così pronta, così umile riusciva a placare Eleonora, tornò a gemere, a tossire, a sospirare, a mormorare tutto tremante e intirizzito: È finita!... È finita per me! La duchessa, subito la mattina dopo, per far più presto, invece di mandare a chiamare il ragionier Vigliani, si recò lei stessa, direttamente al suo studio.

Matteo continuò a sospirare e a metter ordine nella roba del salotto. Numa si era arrischiato di venir fuori, dall'ombra. Accosciato, diritto, in mezzo alla stanza, guardava il padrone e aspettava sempre il momento di fare un salto, movendo, strisciando la coda per terra, come una biscia. A un tratto si fermò un brum, sotto la finestra. Taddeo! Taddeum che ritorna!

Tutte le volte che Andreina attraversava le quinte, se lo trovava sempre fra i piedi, rosso e timido. Con la diva, si arrischiava appena di sospirare, ma tutti i suoi dispiaceri li confidava all'Assunta, che il buon vecchietto si stringeva al cuore, paternamente, e regalava di zuccherini, contentandosi, così, di poter abbracciare almeno la cameriera... dell'oggetto amato.