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Sono fanfaluche a cui la gente che ha un po' di sale in zucca non crede... Ci tornerai a Roma, ci tornerai con noi e con Bebè. L'Irene si sforzava di sorridere, ma era manifesto ch'ella non riusciva a scacciare un triste presentimento.

Quei mi sgrido`: <<Perche' se' tu si` gordo di riguardar piu` me che li altri brutti?>>. E io a lui: <<Perche', se ben ricordo, gia` t'ho veduto coi capelli asciutti, e se' Alessio Interminei da Lucca: pero` t'adocchio piu` che li altri tutti>>. Ed elli allor, battendosi la zucca: <<Qua giu` m'hanno sommerso le lusinghe ond'io non ebbi mai la lingua stucca>>.

Un orso, a cui col mio picchiare avevo rotto il sonno sul più bello, mi scagliò dal terzo piano un cavastivali, che se mi piglia giusto, mi faceva nascere una carota sulla zucca. Eh, eh, eh...

Il Kloss era un tedesco: una zucca dura e una volpe fina. Era un uomo capace di spendere centomila lire per cavarsi un capriccio.... che però ne valesse almeno duecentomila. Invece, il duca di Casalbara, era di tutt'altra pasta; era pasta assai più maneggevole. Vecchio, della vecchia razza, avrebbe sposato anche la figlia del portinaio, quando si fosse trattato di compiere un dovere. Quel Kloss!

Dunque... io t'ho chiesto acquavite che raspi e sèdano che morda... e non m'hai dato una cosa altra... e queste che ho sotto i denti paion frasche di zucca... in quanto poi ai nemici che tu dici.... Ci son forse novit

E voi non avete sale in zucca.... Vi pare che siano momenti da scherzare, questi? Ci tenete proprio ad andar in prigione per il bel gusto di dir tutto quello che vi passa per la testa e d'abbigliarvi come un arlecchino? Vergogna! Alla vostra et

Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola nel più opaco boschetto ed appartato del giardino reale, vide sopra un sedile rustico una figura di vecchierella da muovere a compassione ed a raccapriccio chiunque. Era una nanerottola scrignuta, con le grucce; curva che il mento quasi toccava le ginocchia; tutta grinze, crespe e rughe; con gli occhi scerpellati e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e calva; con la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera come una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano d'insetti. Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito, senza dimostrar punta nausea, si frugò nelle tasche e le porse quanti spiccioli vi trovò. La vecchierella, preso il denaro, e ringraziato con voce stridula e tremante, soggiunse: «Grazie di quest'elemosina, è carit

Io nutro il mio corpo a mio modo. Lo spalmo con le mie erbe. Bagamoio, col fucile ad armacollo, si allontana nel buio della foresta. bevendo in una zucca il «malafù», vino di canna da zucchero. Com'è buono, questo malafù! Lo voglio serbare per Kabango! Dov'è, Kabango?

Il Bronzino stringevasi nelle spalle, e non aggiungeva altro; poco dopo la gondola, attraversato il canale della Zucca, si fermò a' piedi di un palazzetto. Per l'ora assai tarda non udivasi più batter remo sulla superficie di quelle acque, una voce, un canto. Quando la gondola urtò contro lo scaglione, si udì Valenzia a mandare un gemito. «Pare che si risentadisse il Visconti.

Il padrone di casa si avvide sicuramente che il suo ospite non gradiva le bevande fermentate di Haiti, perchè ad un certo punto, fatta appressare una gran zucca, gli versò dell’acqua nella ciotola. E allora Damiano tracannò tutta quell’acqua, che era fresca e gustosa, chiedendone tosto dell’altra. E bevve, da quel momento in poi, bevve largo e frequente.