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Rammento un gruppo di tuguri aggrappati alla falda del monte: piccoli, tozzi, lerci, puntellati, cadenti, decrepiti, inverosimili. Tre case in basso, tre case in alto e la strada nel mezzo. Il tetto delle case a valle copre due terzi della strada ed è a sua volta mezzo coperto dal tetto delle case a monte, sicchè la strada non vede mai il cielo.

Ed elli a me: <<Saper d'alcuno e` buono; de li altri fia laudabile tacerci, che' 'l tempo saria corto a tanto suono. In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, d'un peccato medesmo al mondo lerci. Priscian sen va con quella turba grama, e Francesco d'Accorso anche; e vedervi, s'avessi avuto di tal tigna brama,

Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola nel più opaco boschetto ed appartato del giardino reale, vide sopra un sedile rustico una figura di vecchierella da muovere a compassione ed a raccapriccio chiunque. Era una nanerottola scrignuta, con le grucce; curva che il mento quasi toccava le ginocchia; tutta grinze, crespe e rughe; con gli occhi scerpellati e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e calva; con la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera come una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano d'insetti. Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito, senza dimostrar punta nausea, si frugò nelle tasche e le porse quanti spiccioli vi trovò. La vecchierella, preso il denaro, e ringraziato con voce stridula e tremante, soggiunse: «Grazie di quest'elemosina, è carit

In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, d’un peccato medesmo al mondo lerci. Priscian sen va con quella turba grama, e Francesco d’Accorso anche; e vedervi, s’avessi avuto di tal tigna brama, colui potei che dal servo de’ servi fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione, dove lasciò li mal protesi nervi.

Perchè voler essere ancora sempre i fedeli schiavi del passato, i lerci custodi del più grande bordello della storia, gl'infermieri del più triste ospedale del mondo, ove languono anime mortalmente corrotte dalla lue del sentimentalismo?

Ed elli a me: <<Saper d'alcuno e` buono; de li altri fia laudabile tacerci, che' 'l tempo saria corto a tanto suono. In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, d'un peccato medesmo al mondo lerci. Priscian sen va con quella turba grama, e Francesco d'Accorso anche; e vedervi, s'avessi avuto di tal tigna brama,

In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, d’un peccato medesmo al mondo lerci. Priscian sen va con quella turba grama, e Francesco d’Accorso anche; e vedervi, s’avessi avuto di tal tigna brama, colui potei che dal servo de’ servi fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione, dove lasciò li mal protesi nervi.