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Aggiornato: 24 giugno 2025
Nelle scaramuccie di Corese e di Mentana i pontifici hanno la peggio: le schiere dei volontari occupano Nerola, Vicovaro, Ferentino, e i loro sforzi si dirigono verso la capitale. Menotti Garibaldi con cinquecento giovani si spinge fino a venti miglia da Roma. Gli zuavi che lo attaccano sono battuti e respinti fino a Montemaggiore, dove si fortificano.
Che so io? qualche gran cosa è imminente. Non avete sentite le trombe poco fa? erano gli zuavi che andavano a raddoppiare i corpi di guardia. Scommetto io che fra poco sentiremo le fucilate anche in citt
Era una lotta a corpo a corpo di gente per la maggior parte inerme, che s'avvinghiava ai soldati di mestiere e cercava di strappar loro le armi. Ma i mercenari erano molti. L'oro e i sussidi del Bonaparte erano stati potenti. Un gran numero di soldati francesi, sotto l'assisa degli zuavi pontifici da molto tempo per Civitavecchia aveva presa la via di Roma.
Il povero Italiano fallito non profferì più parola. Anche a lui, certo, era stato dato a credere il «viendront-ils» degli zuavi. Un oste, all'apparir dei soldati, s'affrettava a nascondere certi palloncini da luminaria su cui era scritto: «W. Pio IX». Un ufficiale lo sorprese, e gli disse: Lasciate quella roba dove si trova. Ma io.... Lasciatela.
Nel Corso non possono più passare le carrozze. I caffè di piazza Colonna sono tutti stipati di gente; ad ogni tavolino si vedono signore, cittadini e bersaglieri alla rinfusa. Una parte dei bersaglieri accompagna via gli zuavi in mezzo ai fischi del popolo; tutti gli altri sono lasciati in libert
L'11 ottobre era stata presa Subiaco; il vescovo e il magistrato supremo erano stati messi sotto sorveglianza; invano si era intimata la resa al castello. Comparvero alcuni zuavi, e i garibaldini si dileguarono, abbandonando precipitosamente la citt
Poi il Papa si avvicinò di nuovo al colonnello, e gli disse: Ci consoliamo con lei: noi riconosciamo sempre i nostri bravi zuavi, e sempre più ci teniamo contenti di loro. Beatissimo padre! soggiunse De Charette, i miei soldati anelano sempre l'occasione di potere spargere di nuovo il loro sangue in difesa della Santit
E io non glie l'ho fatta mai la corte agli zuavi, sapete, non glie l'ho fatta mai. Andate, andate. E non è questa la maniera «de» screditar la gente.... Via.... E «se» rivedremo.... Chetatevi, ve ne prego, vien gente.... Entrò la stiratora, una donnicciuola sui cinquant'anni, con un'aria di vittima, col cappellino e lo scialle messi per traverso: il calzolaio si fermò sull'uscio.
La compagnia degli zuavi si avanzò alla bajonetta: fu accolta con un fuoco vivissimo, e costretta a ripiegare. Allora mossero innanzi i gendarmi a cavallo, mulinando colle sciabole sguainate: i patrioti li aspettarono di piè fermo, e combattendo disperatamente li posero in fuga. La colonna pontificia si ritirò nella vigna Matteini, e la Porta San Paolo rimase in potere di quel pugno di forti.
Fu contrario alle fortune della rivolta il combattimento di Bagnorea del 5 ottobre, nel quale 350 insorti attaccati da 1200 papalini, dopo avere strenuamente combattuto, sopraffatti dal numero, furono astretti a ripiegare nei boschi di Goti e di Sipicciano, lasciando nelle mani degli zuavi cento prigionieri, che vennero tradotti nelle carceri di Civitavecchia.
Parola Del Giorno
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