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Aggiornato: 5 giugno 2025
Il cavaliere Duranti non aveva, per Zola, l'antipatia di sua moglie. Aveva letto poco, ma quel poco gli era piaciuto. Era uno scrittore che sapeva sviscerare i suoi argomenti e trovar il dramma in tutto quanto. Oggi la miniera, domani la Borsa, doman l'altro le strade ferrate.
Si rassegnino dunque i nostri coraggiosi traduttori dell'Assommoir; lo Zola non è in grado di compensare i loro sudori con una lode sincera. Poi diede al Parodi due risposte monosillabiche in cui si rivelò tutta la franchezza della sua natura.
Io non so quel che ci sia di vero in queste contraddittorie notizie, e può darsi benissimo che Emilio Zola ci prepari qualche sorpresa che non sar
Ed ecco perchè il Rome dello Zola non mi servir
C'era pure la pianta della bottega di Gervaise, stanza per stanza, coll'indicazione dei letti e delle tavole, in alcuni punti cancellata e corretta. Si vedeva che lo Zola ci s'era divertito per ore e per ore, dimenticando forse anche il romanzo, tutto immerso nella sua finzione, come in un proprio ricordo.
Ci sono voluti degli eruditi per rammentare la bella azione del Voltaire. Tutti coloro che hanno letto e leggono Candide, o la ignoravano o non se ne rammentavano più; ed io temo che il nuovo esempio dello Zola non varr
Emilio Zola non si è minimamente commosso per questi incessanti attacchi, come non si è impaurito delle dimostrazioni della folla che minacciava non la sua opera d'arte, ma la sua vita. La sua imperturbabilit
Leggendo un romanzo di Zola, potete chiedervi quanto l'autore, per iscrivere quel libro, ha veduto, ha notato, ha coordinato, ha riassunto. Nel romanzo della Sperani vi chiedete quanto, per farlo, le è bisognato della sua propria vita, quante lagrime, quanti sconforti, quante amare volutt
È curioso che quasi tutti coloro che vedono il ritratto dello Zola dicono: Questo viso non mi riesce nuovo. Ha il viso rotondo, un naso audace, gli occhi scuri e vivi, che guardano con una espressione scrutatrice, fieramente , la testa d'un pensatore e il corpo d'un atleta, e mani ben fatte e salde, di quelle che si stringono e si ritengono strette con piacere.
E negli scaffali posso scorgere da qui, in volumi dalle coperte pergamenate, Platone, Hegel, e Guyau, e Fouillée, e Tolstoi, e Dostojewski, e Maeterlink, e Ibsen, e Björnson, e il mio Zola, come lei dice con sottile ironia, e i miei Verga e De Roberto questo lo dico io e ne sono orgoglioso e il suo D'Annunzio che, se me lo permette, è un tantino anche mio, lei lo sa.
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