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Aggiornato: 10 giugno 2025


Si figuri! è nientemeno che un orologio di Wagner, del celebre Wagner, che non s'occupava che di grossa orologeria, ma poteva ben competere coi Lepaute, coi Bréguet, coi Romilly, coi Rivaz, coi Deturtre, eccetera, eccetera. Gi

Son genî incompresi, Son piccoli eroi, Son nani che gridano: «I grandi or siam noiDi Wagner la grand'opera (Oh evento fortunato!) Tutti fra poco udranno E l'avvenir fra un anno Si chiamer

Da Monaco, da Beyreuth, da Vienna, da Weimar, da Berlino, da Francoforte, da Dresda egli le comunicava le sue impressioni, le discorreva delle gallerie viste e riviste, della musica di Wagner, dei ricordi di Goethe, esprimendo il rammarico che una donna così intelligente com'ella era non subisse il fascino dei viaggi.

Strauss, sulle orme di Wagner, ha per così dire SINFONIZZATO IL RECITATIVO, introducendo mutamenti di tempo specialmente dove l'espressione musicale non conserva la MANIERA CONTINUATIVA: per questo l'effetto va quasi totalmente perduto.

Faceva nobilmente la sua corte alle signore attempate; poi, senza parere, andava dalle giovani, prendendo posto in mezzo ai due crocchi, mettendosi all'equatore tra quei due poli, ora tenendo a chiacchiera la signorina Adele, ora la contessina Berta, parlando a questa di musica, a quella di viaggi. Per allora, la Gamberini amava discorrere di Riccardo Wagner, la Ruzzani della Nuova Guinea.

Beethoven e Rossini conoscevano perfettamente questo principio; perciò la loro musica pare più varia di ritmo, che non sembri quella di Wagner e di Strauss, sebbene con questi ultimi il ritmo abbia assunto una variet

Canticchiava sovente le arie popolari o più conosciute delle opere moderne sapeva dei pezzi di Wagner come e assai più del Chiesi che aveva propalato e difeso il maestro di musica dell'avvenire con uno studio, e correggeva le voci stonate degli altri che volevano imitarlo. Don Davide incominciava dopo la messa. Prima della messa passeggiava impaziente.

C'era del Weber, del Verdi, del Wagner e per fino del Mascagni di contrabbando. Miss Dy fece il suo ingresso trionfale nel salone del teatro in un vestito tutto bianco, sul quale l'oro de' capelli spiccava mirabilmente: non era una donna, ma una visione, secondo ebbe a dichiarare lo stesso Bernardini, un matto che a tutti gli astratti preferiva un arrosto annegato.

Dicendo mal di tutti, il vero espressi Lassù nel mondo; se parlar potessi, Pietoso passeggier, ora direi Ogni bene di te, ma.... mentirei. Io abborro i Wagneristi. Non ch'io disconosca i molti pregi della musica di Wagner.

Si ripassò tutto il repertorio classico e romantico, Beethoven, Chopin, Berlioz, Wagner e la musica italiana, che miss Dy amava sopra ogni altra. Se le signore sono alloggiate al Kursaal, avremo occasione di rivederci disse finalmente l'italiano, offrendo il suo biglietto di visita sul quale miss Dy lesse: Napoleone Barbetta, professore d'orchestra nel Regio Teatro della Scala.

Parola Del Giorno

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