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Aggiornato: 7 luglio 2025


L'agonia dei cavalli, meno lunga, è più dolorosa. Ad alcuni il toro spezza una gamba, ad altri trafigge il collo da parte a parte, altri uccide, con una cornata al petto, sul colpo, senza che versin neanco una goccia di sangue; altri, presi dallo spavento, piglian la carriera, diritto davanti a , e vanno a urtare la testa con un tremendo colpo contro la barriera, e cadono morti; altri si dibattono lungo tempo in un lago di sangue prima di morire; altri, feriti, sanguinosi, sbudellati, storpiati, galoppano ancora con una furia disperata, vanno incontro al toro, stramazzano, si rialzano e combattono ancora, fin che son portati via, disfatti, ma vivi; e allora gli si rimetton gl'intestini al posto, gli si cucisce la pancia, e servono per un'altra volta; altri, paurosi, all'avvicinarsi della belva, tremano verga a verga, scalpitano, rinculano, nitriscono, non vogliono morire; e son quelli che destano più piet

Eh, signora mia! rispose Guido, crollando la testa. Ci vuol pure un po' di lusso, dopo la morte. La menzogna, che ci veste e che ci guida nella moltitudine dei vivi, dovr

Potrai risparmiarti di vegliare risposi prendendole una mano e stringendogliela forte. E in quanto al passato, vivi tranquilla. Sono stato una ben misera creatura, per tante ragioni; e tu puoi varcare la soglia del mio cuore senza timore di incontrare l

169 Levossi, al ritornar del paladino, maggiore il grido, e raddoppiossi il pianto. Orlando, fatto al corpo più vicino, senza parlar stette a mirarlo alquanto, pallido come colto al matutino è da sera il ligustro o il molle acanto; e dopo un gran sospir, tenendo fisse sempre le luci in lui, così gli disse: 170 O forte, o caro, o mio fedel compagno, che qui sei morto, e so che vivi in cielo, e d'una vita v'hai fatto guadagno, che non ti può mai tor caldo gielo, perdonami, se ben vedi ch'io piagno; perché d'esser rimaso mi querelo, e ch'a tanta letizia io non son teco; non gi

Stettero muti alcuni istanti: finalmente il Conte discorreva, volgendo la testa: «Gisfredo, dove sei ito? ritornami allato; perchè ti stai discostoPoi vedendosi il pugnale nella destra, lo riponeva continuando: «Vivi sicuro, non sai che nessuno uomo adesso mi è più necessario di te?» e tra i denti aggiungeva: «La tua ora non venne.» «Dice bene il Messere, v'intendo anche ritto

Or con che faccia vivi laddove sai che la tua vita è odiata da tutti e la tua morte a tutti desiderosa? . Che ne dite? Vi par egli ravvisar questo ritratto? non è scritto apposta per...

SECONDO. È tanto piena! Pescare i morti non s'è mai dato. PRIMO. Pesca i vivi, pesca i morti, è tutt'una; quello che non si è mai dato in dieci notti che faccio questo mestiere da corvo, si è pescare qualche borsuccia d'oro. SECONDO. Senza il fiasco e la gonnella fanno piet

Non men se l'ardua chiave intrudi ed agiti nei giri arcani di ferrato scrigno, senti del morto fabbro uscir lo spirito, che ti parla così dal vecchio ordigno: "Vivi nell'opra tua, garzon, se il vivere ti piace e il viver breve anche t'è grave: o in marmo o in tela o in un pensier recondito o di mestizia in un lavor soave

Perdio, far parlare i ritratti, farli balzare vivi dalle cornici... Contempla Frida e il Di Nolli, poi guarda la Marchesa ed infine si guarda l'abito addosso. Eh, bellissima la combinazione... Due coppie... Benissimo, benissimo, dottore: per un pazzo... Accenna appena con la mano al Belcredi. A lui sembra ora una carnevalata fuori di tempo, eh? Si volta a guardarlo.

E qui, nelle notti scure e rigide d’inverno, quando il vento vi fischia sinistro, par di sentire come cupi gemiti di sepolti vivi e strida orribili di torturati e mormorii confusi ed imprecazioni feroci di giocatori al Lotto, interrotte dal monotono battere dell’immenso orologio, nel quale il poeta Meli ravvisò la grandezza dell’occhio di Polifemo.

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