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Di poggio in piano, di campagna in selva, giravami qual spirto che di gioia pascendosi su per l'ampio ciel va, mai cosa v'incontra che lo annoia. Palpava il dorso al tigro, come solsi far d'un cagnolo o d'altro picciol pollo. Comai le sete a li apri e mi ravvolsi le vipere a le braccia, al capo, al collo, li augelli al pugno e' pesci al lido accolsi, de mirarli venni unqua satollo.

Per esempio la benzina colla quale si levano le macchie e si puliscono i guanti, è estratta dal carbone minerale: e lo stesso può dirsi di quel prezioso acido fenico efficace per le punture delle api, delle vespe, per i morsi delle vipere e de' cani arrabbiati.

Vedendovi, però, signore, io m'immagino contemplare uno di quei vecchi vasi di Faenza degli speziali di una volta quei vasi il di cui smalto abbarbagliava, i di cui geroglifici intrigavano, e che contenevano delle droghe velenose, talvolta della vipere. Benissimo, benissimo, piccina. Tu

Una principessa: eppure nessuno di voi ha visto sulla sua testa la corona principesca. È una corona pesante, carica di gemme, di forma poco elegante, difficile ad adattarsi con grazia. La ragione segreta era nella testa un po' grossa della principessa. Non era punto un difetto e lei sollevava il capo con alterigia, ma desiderava nel fondo dell'anima una di quelle teste piccine e schiacciate da vipere. Così non portava mai nastri, mai piume, mai pettini, mai spilloni di brillanti nei capelli: ed i fiori, a grandi gruppi, li appuntava sotto l'orecchio, lasciando che strisciassero sulla nuca, che strisciassero sul collo, producendole un piccolo solletico che le faceva socchiudere gli occhi. Per lo più i fiori erano rossi; quelle rose violente, a bocciuoli stretti, quasi a vita condensata; quei papaveri rossi e leggieri; quelle fucsie della passione cascante, gi

La Fortuna, gittata via la benda, all'antica follia aggiunse la ebbrezza nuova; e, fatta Menade, percuote orribilmente un suo crotalo infernale, eccitando al ballo tondo Grazie, Furie, Satiri e Muse. Marte balla anch'egli; Nemesi co' flagelli di vipere batte la misura. E l'uomo presume mettere il chiodo a questa ruota, che affatica il cielo e la terra?

Lo spavaldo, che, in quella bell'alba di marzo, aveva avuto rabbia e vergogna de' suoi rimorsi, cadde più che mai in potere di queste vipere dell'anima. Era nelle mani della giustizia umana, e non voleva comparire davanti a quella assai più terribile, la Divina, aveva commesso tanti delitti, che non s'illudeva, i giurati lo condannerebbero a morte.... Che fare in tal frangente?

Respingeva la gente dilatando la gola e dicendo parole che facevano andare il sangue in acqua. Pazienza. Si era nelle sue mani e non c'era che dire. Anche quegli altri del soccorso erano buone lane. Non sapevano dove stava di casa la buona maniera. Bastava non aprir bene il canestro o avere dimenticato di fare la lista come volevano loro per vederli dar fuori come vipere.

Ma lasciatemi; devo predire la sorte ad una vaga fanciulla. Indietro adunque, o profani, o che io con questa bacchetta vi cangio tutti in vipere, rospi, cani, gatti e in qualche cosa di peggio. La folla rise, e alcune altre maschere si misero a noiarla.

E dietro al Napoleonide veniva lo Spirito del passato; le vipere delle sue chiome pendevano giù morte in sembianza, e rovesciata a terra si tirava dietro la fiaccola senza fuoco; ma quando te lo attendevi meno, talune vipere si ripiegavano all'insù a modo di uncini, attestando non essere venuto manco in loro il maligno talento, il veleno; la teda poi di tratto in tratto mandava fumo, segno sicuro di fuoco doloso.

Italia aveva conquistato il suo capo nel nido di vipere che avvelenavano Roma da tanti secoli; era caduto il fulmine, e vi aveva incenerito persino gli acciai degli strumenti di tortura e di roghi. Vi era un governo di tutti e per tutti, non so se lo chiamassero Repubblicano, ma so che il tempio di Temi della vera funzionava egualmente per tutti.