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Aggiornato: 20 giugno 2025


Le due donne rimaste sole si guardarono: la signora Veronica aspettava una confidenza, e siccome l'altra taceva, disse: Tina non soffre affatto, l'ho notato subito, ma bisogna farla mangiare. L'altra esitava: Domani manger

La signora Veronica le aveva prestato una delle sue camice, una gonna e un paio di calze bianche, la signora Cesarina aveva mandato un paio di stivalini suoi, quasi nuovi, con un abito della serva, di lanetta blu; e però Tina non pareva più la stessa. Silenziosamente si era lasciata pettinare e vestire.

Erano sole. Le due mamme, uscite dalla mattina, non dovevano ritornare che a mezzogiorno se pure ritornerebbero, perchè quell'affare dei materassi non era ancora ben preciso. La signora Veronica ne aveva parlato parecchi giorni come di una piccola fortuna, nella quale avrebbe potuto mostrare la propria abilit

A fare che? Un bagliore brillò nelle pupille dell'ammalata. Mi ha promesso un regalo. Che cosa? Tina rispose dopo una pausa: Ho freddo. Allora la mamma, girando intorno al letto, le addoppiò addosso la coperta scoprendo mezzo il lenzuolo. Stai bene? Vuoi del latte? Chiama la signora Veronica. Tina rimase sola.

E Tina lo seguì senza capire come la signora Veronica fosse sparita. Poco dopo si accorse di essere in un corridoio basso, fra due muri umidi: l'aria si faceva sempre più fredda e l'oscurit

La mamma, non osando parlare, accettò dalla signora Veronica la propria parte di costoletta; nel piatto ne rimaneva ancora un pezzo con alcune patate per Tina, ma questa ascoltava nuovamente il pianto della bimba, che il dolore all'orecchio aveva destato. Pareva un cagnino che uggiolasse, e il suo lamento era così monotono che non vi si intendeva alcun appello. Soffriva indarno, abbandonata. Tina ci pensava con un senso quasi di rancore crudele, mentre poco prima il suo cuore se n'era commosso sino a piangere dentro di tenerezza. A che pro? Nella vita v'è sempre qualcuno che nasce non si sa perchè, solamente per soffrire i capricci degli altri, che lo allevano anch'essi senza motivo, perchè questo è l'istinto. Bettina aveva pianto sino dal primo giorno; quindi la madre vi si era abituata e, senza essere peggiore delle altre, non aveva per lei che i riguardi, coi quali si trattano i cani ammalati: una certa condiscendenza soccorrevole, che fa piacere a chi l'esercita come una prova della propria bont

Veronica entrò nella stanza, portandomi del caffè e latte caldo, del pane abbrustolato e del burro, volendo che non partissi digiuno. Cure affettuose d'una povera donna che non mi doveva nulla, e che pure ebbe sempre tanti delicati riguardi per me.

Allora Anna, afflitta, prese la testuggine, e andò a chieder soccorso a Donna Veronica Monteferrante. Come la povera donna gi

Sandrino, a sentir l'organista, aveva un tesoro in gola, e, a giudizio della signora Veronica, aveva pure molto talento drammatico; grazie tante! Ma, fosse diventato anche un Kean o un Tiberini, tant'è, il duca d'Eleda non gli avrebbe mai concessa sua figlia. La letteratura?

Evidentemente la testa scottava, perchè alzò subito la mano e una incertezza le passò sulla faccia pallida: la sua fronte si curvò un'altra volta umilmente. Tina, col capo appoggiato sulla palma sinistra, guardava nel vuoto. Adesso bisogna cercare dentro il tovagliolo, proruppe allegramente la signora Veronica; non basta aver capito dall'odore. Volete che faccia io?

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