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Aggiornato: 17 giugno 2025


Ed il povero verme lacerato Sanar colle sue mani, e a tutti i mondi Ridir sua gioia, se da tale è amato. Io lo vidi per baratri profondi Movermi incontro, e gridar dolcemente: «Perchè cotanto al mio desìo t'ascondi?» E più e più appressavasi, e ridente Più e più del suo viso era il fulgore, E n'arsi ed arderonne eternamente.

In una magnifica paravereda, messa a velluto e ad oro, trovavasi l'eccellentissima Caterina sua moglie colla Violante Visconti, e in un momento il tutto fu all'ordine, e il corteo si mosse. Lo formavano ventiquattro cavalieri aurati fra' quali il Fossano, dodici dame al servigio di Caterina e della Violante, e trenta labarde comandate da un Dal Verme, fratello del gran capitano. Attraversata la citt

Al Dal Verme c'era l'opera semiseria con artisti buoni...» Marco non si faceva pregare; ma rimaneva tutta la serata in fondo al palco, senza prestare la menoma attenzione allo spettacolo. In novembre il dottor Andreoni, che andava qualche volta a passare la sera colla signora Bellazio, le disse: Che cos'ha Marco? Questa mane l'ho incontrato; era un po' abbattuto, e serio serio.

Infatti, poco dopo, quando udirono picchiare leggermente all'uscio, erano nel camerino, al Dal Verme, Giacomo, prontissimo, si era gi

io pensava in quel momento che era impossibile tornar da quell'abisso, e che mi sarei fatto a brani cadendo sulle punte di granito che formavano il fondo. E comprendeva benissimo che la mia salma doveva aver nulla di più sacro della salma d'un zoccolante; poichè il corpo d'un re e quello d'un mendico producono la stessa specie di vermi; e, come aveva letto nel Amleto, si può gettar l'amo ad un pesce col verme che mangiò di un re, e un mendico può mangiare di quel pesce, per modo che il corpo di un re entri nelle viscere di un mendico. Nondimeno la mia vanit

Egregi e santi reputerei gli effetti degli Asili infantili purchè io li vedessi pienamente estesi, amministrati senza quel mal verme della vanit

I contenti e le lagrime Dei poveri mortali Per varïar di secoli Saranno sempre eguali; I desiderii fervono In ogni crëatura... E il gaudio o la sventura Vengono a soddisfar l'umano verme, E poi che un giorno ridere O pianger gli è concesso, Torna dei desiderii Il popolo indefesso; La noja uccide il gaudio Ed il dolor si accheta... E la caduca creta Ribeve al fonte dell'antica speme!

Espose quegli in senato: «che era spedito dal suo signore per bene intendersi contro i Turchi; che egli prometteva di mettere in campo nella prossima primavera un esercito di 60,000 cavalli; che l'albero grosso sta pur forte contro i venti, tamen se un piccolo verme entra a rodere il tronco da basso, lo riduce così, che il vento facilmente lo atterra; e Uzunhasan sar

Le cupole bizantine del vicino teatro Dal Verme si appiattavano anch'esse nella notte, senza un respiro di luce, come la carcassa capovolta di un immane bastimento.

Dai meandri, in cui S'appiatta il verme, un susurrìo di duoli Venne a narrar come si soffra indarno Di vita fin nell'ultime radici Poi che una legge di dolor governa I sostegni del mondo e sol si pasce Di stessa natura.

Parola Del Giorno

s'alceste

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