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Aggiornato: 12 maggio 2025


Dopo due ore di cammino cominciammo a incontrar qualcheduno. Il primo fu un nero a cavallo, il quale teneva in mano quel piccolo bastone segnato d'iscrizioni arabe, chiamato nella lingua del paese herrez, che i religiosi danno ai viaggiatori per preservarli dai ladri e dalle malattie. Poi alcune vecchie cenciose, che portavano sulle spalle grossi fastelli di legna. Oh potenza del fanatismo!

È un labirinto di strade strette, fangose e cupe, fiancheggiate da case vecchissime, che pare debbano cadere in rovina a dare un calcio nel muro. Dalle corde tese fra finestra e finestra, dai davanzali, dai chiodi piantati nelle porte, spenzolano e svolazzano sui muri umidi camicie sbrandellate, gonnelle rappezzate, vestiti unti, lenzuoli macchiati, calzoni cenciosi. Davanti alle porte e sugli scalini rotti, in mezzo alle cancellate cadenti, sono esposte le vecchie mercanzie. Rottami di mobili, frammenti d'armi, oggetti di divozione, brandelli d'uniformi, avanzi di strumenti, frantumi di giocattoli, ferramenti, cocci, frangie, cenci, tutte le cose che non han più nome in alcuna lingua umana, tutto quello che hanno guasto e disperso la ruggine, il tarlo, il foco, la rovina, il disordine, la dissipazione, le malattie, la miseria, la morte; tutto quello che i servitori spazzano, che i rigattieri ributtano, che i mendicanti calpestano, che gli animali trascurano; tutto ciò che ingombra, che insudicia, che puzza, che stomaca, che contamina; tutto si ritrova l

Della sua dottrina artistica e del suo gusto diede un largo saggio colle recensioni sull'Esposizione di belle arti pubblicate nel Pungolo di Milano, l'anno 1881, e in molti articoli illustrativi di cose vecchie e nuove, che egli regalava ai giornali e che non andranno perdute.

A vederlo, mentre seguiva il filo della narrazione, e mentre crollava il capo in atto di conscia sollecitudine, ad ogni nuovo fatto che il narratore accennava, si sarebbe detto ch'egli fosse vissuto da lunga mano a Genova; che i personaggi del triste dramma fossero sue vecchie conoscenze; che avesse in pratica il Gallegos, la marchesa Lilla, il Vitali, i Montalto della vecchia generazione, e non gli fosse ignoto Aloise.

Era una femmina alta e di grosso calibro, come le vecchie colubrine dei nostri antenati, e chiudeva la prepotenza smisurata delle forme in una casacca di velluto nero, orlato di fettucce di seta marezzata, e in un gonnellone di lana verde, partito a larghi quadri, molto appariscente, sebbene un po' stazzonato dall'uso.

Erano vecchie donne, lente e curve, che non si comprendeva qual forza le reggesse in piedi; uomini gagliardi e barbuti, che non si comprendeva come potessero cincischiar rosari con tanta devozione; dame di carit

Fortunatamente la mamma tornò prima, ma più ammalata; quando venne a riprenderla, Tina non era più che un'ombra. Che cosa hai? chiese commossa: Sei stata male? Le due vecchie guardavano aspettando la risposta. Non ti hanno nemmeno dato da mangiare? dimmelo. La fanciulla tacque ancora. Seduta sul letto, coi capelli mezzo disciolti, Tina pensava.

Egli mandò quaranta guardie ad occupare quell'isolotto, cosa che nessuno gli contrastò, poichè non era abitato da nessuno. Le vecchie guardie elevarono una torre e così il regno fu ingrandito. Napoleone occupò anche quella piccola isola deserta di Pianosa, dove Augusto un giorno aveva esiliato il nepote Agrippa Postumio, che fu fatto trucidare subito dopo da' sicarî speditivi da Tiberio.

Le lebbrose pareti, pratiche di vizio come vecchie lenone, si sbiancavano al passaggio di colei che non sapeva che cosa fosse paura. Compariva, illuminava, purificava. Nessuno toccò mai un capello alla «contessa del brœud», alla «sciôra Sandrina». Possedeva l’immunit

15 A vecchie donne e caste fe' nutrire la figlia qui, ch'in gran belt

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