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Aggiornato: 4 giugno 2025
La chicchera del tè stava ancora sul tavolino, e il liquido che ci si vedeva ancora per entro, fin quasi all'orlo del vaso, mostrava chiaramente che il signor commendatore si era assopito dopo la prima sorsata.
Ed è ancora chiamato questo luogo Baratro, come appresso dice l'autore nel canto ventiduesimo di questa parte, dove dice: «Cotal di quel baratro era la scesa». E chiamasi Baratro dalla forma di un vaso di giunchi, il quale è ritondo, nella parte superiore ampio e nella inferiore angusto.
La loro casa, poco lontana dalla stazione, era una casetta con un balcone grande, coperto da un pergolato di vite, che circondava tutto il muro del cortile; era molto semplice, quadrata, bianca, colle persiane verdi, e d'aspetto ridente. Davanti c'era qualche vaso di fiori e dai lati la verdura che Maria avea fatto piantare e che essa fu piacevolmente sorpresa di trovare molto cresciuta.
⁹¹ Nella Biblioteca reale di Parigi si trovano 6 specie di tali monete, tre d’argento e tre di rame. Le prime tre d’argento sono le seguenti: 1º Un siclo che porta impresso un vaso con sopra un’Alef (prima lettera dell’alfabeto) adoperata certo come cifra significante 1º anno della liberazione
I due Talamonte vennero con un vaso di terra pieno di catrame fumante. Gialluca s’inginocchiò, per rinnovare il voto al santo. Tutti si fecero il segno della croce.
Tocca alcuna volta con aperta visione, come fece san Paolo quando andava a Damasco; e fu di sí fatta forza questo toccamento, che esso divenne subitamente, di lupo, agnello e vaso di elezione pieno di Spirito santo.
Convienvi dunque, a volere andare, avere sete; però che solo coloro che hanno sete sonno invitati, dicendo: «Chi ha sete venga a me, e beia». Chi non ha sete non persevera ne l'andare: però che o egli si ristá per fadiga, o egli si ristá per dilecto, né non si cura di portare el vaso con che egli possa actègnare. Né non si cura d'avere la compagnia; e solo non può andare.
Non si potè più frenare: il suo cuore traboccò come un vaso troppo pieno: nascose la faccia tra le mani, e pianse: pianse a lungo, inconsolabilmente. Nel silenzio s'udirono i singhiozzi del disgraziato, i colpi cupi e monotoni del mare che assaltava lo scoglio con la cocciutaggine delle potenze brute. La polizia s'era messa in moto.
Ma perchè fai così? gridò la signora Giulia al rumore del vaso, che traballava, e corse precipitosamente con un grande svolazzo di sottane verso di lui.
Così dicendo, il sarcastico personaggio si accostò al tavolino, e, tolto dal vassoio il vaso del tè, ne versò quanto bisognava nella chicchera; indi vi dette un soffio, come per diradarne il fumo e presentò la tazza al signor Commendatore. Ed ora soggiunse cantarellando, ed or, signore, il cenno mio la invita... a libar questo nappo... ove fumando sta... non più il suo tè... la vita!
Parola Del Giorno
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