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Aggiornato: 29 luglio 2025
I giorni delle Vaie si seguivano e si rassomigliavano; cosa piacevolissima, quando i giorni son belli. Gino Malatesti si era fatto grave, di quella dolce gravit
Ma vedete, come il pensiero di Gino rispondeva al suo. Il cavaliere si era arrestato al punto in cui soleva fermarsi ogni mattina, scendendo alle Vaie. Non aveva gittato un mazzolino, ma faceva un saluto, un gran saluto, in cui parve offrirle tutto se stesso.
Le valigie erano fatte, ed Aminta le consegnò a Pellegrino, che doveva portarle alle Vaie. Il Mandelli era sull'uscio, e Gino gli strinse la mano, ringraziandolo della sua ospitalit
E il povero prete? Ah, quello era morto da un pezzo, e non soffriva più dei dolori altrui. Pace all'anima di Don Pietro Toschi, e sia sempre il suo nome ricordato con venerazione alle Vaie.
Come la passerei dovunque: cioè molte ore del giorno in casa, a cucire, a curar le faccende di casa, a leggere, a suonare il mio pianoforte, e poi, mattina e sera, un pochettino a passeggio. Ah sì! disse Gino. Il passeggio.... Che passeggio può essere il suo, alle Vaie?
Il povero prevosto aveva un aspetto compassionevole, quando giunse co' suoi drappelloni nuovi, e con le sue cognizioni anche più nuove, alle Vaie. Lo aspettavano tutti con ansia, e primo fra tutti il signor Francesco Guerri, a cui raccontò per filo e per segno quanto aveva udito dal conte Malatesti.
Perchè, infine, se lassù... alle Vaie... non sanno per quali terrori, per quali angosce è passato il mio cuore, io sono un uomo disonorato, mi capisce. Don Pietro? disonorato! Povero signor Gino! esclamò il vecchio prete. Ella mi spaventa, ora, con la sua esaltazione.
Qui poi i pretoriani non sono neanche vicini. I signori Guerri raccontarono allora a Don Pietro che i pretoriani erano passati per l'appunto in quel giorno dalle Vaie. E il buon prevosto si rallegrò che dopo quella visita il conte Gino Malatesti non dovesse avere altre noie.
O fanciulla dei Guerri, come foste felice quella sera anche voi, vedendo così lieto l'ospite del vostro buon padre! Da parecchi giorni egli non lo era più, e la cosa vi aveva profondamente turbata. Una sua parola acerba era venuta ad illuminarvi la mente; ma che ne potevate voi, se in casa di vostro padre c'era un ospite di troppo? Del resto, ilare come allora, il conte Gino Malatesti non lo era stato mai, dacchè il destino lo aveva sbalestrato alle Vaie. Sempre, anche nelle ore più confidenti, una piccola nube gli oscurava la fronte, e dietro a quella nube s'indovinava un triste pensiero appiattato: forse la sua citt
Non si dovevano commuovere niente di più i rustici abitanti di Querciola, che non avevano veduto mai il forastiero traversare il paesello, tranne una volta, ed al trotto, confuso in una allegra cavalcata co' suoi amici delle Vaie: coi re della montagna, come si usava dire lassù. Le valigie furono presto fatte.
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