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Aggiornato: 31 maggio 2025
e da costei ond'io principio piglio pigliavano il vocabol de la stella che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. Io non m'accorsi del salire in ella; ma d'esservi entro mi fe' assai fede la donna mia ch'i' vidi far piu` bella. E come in fiamma favilla si vede, e come in voce voce si discerne, quand'una e` ferma e altra va e riede,
e da costei ond'io principio piglio pigliavano il vocabol de la stella che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. Io non m'accorsi del salire in ella; ma d'esservi entro mi fe' assai fede la donna mia ch'i' vidi far piu` bella. E come in fiamma favilla si vede, e come in voce voce si discerne, quand'una e` ferma e altra va e riede,
A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. Pero`, se 'l mondo presente disvia, in voi e` la cagione, in voi si cheggia; e io te ne saro` or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia,
A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. Pero`, se 'l mondo presente disvia, in voi e` la cagione, in voi si cheggia; e io te ne saro` or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia,
E non c'è da farne meraviglia. Per ragioni che si chiariranno in questo articolo, i filologi si sforzano ad affermare e dimostrare che la filologia è tutt'altra cosa da ciò che essa è in effetto. E quest'altra cosa, naturalmente, ciascuno la vagheggia, la immagina, la definisce, secondo il proprio desiderio, la propria fantasia, il proprio ingegno. È troppo ovvio che ne derivi una babele. E ingenuit
Tu vuo' saper di quai piante s'infiora questa ghirlanda che 'ntorno vagheggia la bella donna ch'al ciel t'avvalora. Io fui de li agni de la santa greggia che Domenico mena per cammino u' ben s'impingua se non si vaneggia. Questi che m'e` a destra piu` vicino, frate e maestro fummi, ed esso Alberto e` di Cologna, e io Thomas d'Aquino.
A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che ’l ciel non ha in sua cura. Però, se ’l mondo presente disvia, in voi è la cagione, in voi si cheggia; e io te ne sarò or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia,
Al fin rinchiuso entro reale argento L'aspra donzella il si vagheggia; e gode, Che 'l nobil teschio condennato e spento Sia di sue danze testimonio e lode, Ma pur ne gli occhi si leggea tormento Chiuso nel petto al dispietato Erode; Sì de la vita e del gran santo estinto L'ammirabile tempio era dipinto.
e da costei ond’ io principio piglio pigliavano il vocabol de la stella che ’l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. Io non m’accorsi del salire in ella; ma d’esservi entro mi fé assai fede la donna mia ch’i’ vidi far più bella. E come in fiamma favilla si vede, e come in voce voce si discerne, quand’ una è ferma e altra va e riede,
così de li occhi miei ogne quisquilia fugò Beatrice col raggio d’i suoi, che rifulgea da più di mille milia: onde mei che dinanzi vidi poi; e quasi stupefatto domandai d’un quarto lume ch’io vidi tra noi. E la mia donna: «Dentro da quei rai vagheggia il suo fattor l’anima prima che la prima virtù creasse mai».
Parola Del Giorno
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