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Aggiornato: 4 maggio 2025


1 Cortesi donne e grate al vostro amante, voi che d'un solo amor sète contente, come che certo sia, fra tante e tante, che rarissime siate in questa mente; non vi dispiaccia quel ch'io dissi inante, quando contra Gabrina fui ardente, e s'ancor son per spendervi alcun verso, di lei biasmando l'animo perverso. 2 Ella era tale; e come imposto fummi da chi può in me, non preterisco il vero.

e` silogismo che la m'ha conchiusa acutamente si`, che 'nverso d'ella ogne dimostrazion mi pare ottusa>>. Io udi' poi: <<L'antica e la novella proposizion che cosi` ti conchiude, perche' l'hai tu per divina favella?>>. E io: <<La prova che 'l ver mi dischiude, son l'opere seguite, a che natura non scalda ferro mai ne' batte incude>>. Risposto fummi: <<Di', chi t'assicura che quell'opere fosser?

Tu vuo' saper di quai piante s'infiora questa ghirlanda che 'ntorno vagheggia la bella donna ch'al ciel t'avvalora. Io fui de li agni de la santa greggia che Domenico mena per cammino u' ben s'impingua se non si vaneggia. Questi che m'e` a destra piu` vicino, frate e maestro fummi, ed esso Alberto e` di Cologna, e io Thomas d'Aquino.

Tu vuo’ saper di quai piante s’infiora questa ghirlanda che ’ntorno vagheggia la bella donna ch’al ciel t’avvalora. Io fui de li agni de la santa greggia che Domenico mena per cammino u’ ben s’impingua se non si vaneggia. Questi che m’è a destra più vicino, frate e maestro fummi, ed esso Alberto è di Cologna, e io Thomas d’Aquino.

Tu vuo’ saper di quai piante s’infiora questa ghirlanda che ’ntorno vagheggia la bella donna ch’al ciel t’avvalora. Io fui de li agni de la santa greggia che Domenico mena per cammino u’ ben s’impingua se non si vaneggia. Questi che m’è a destra più vicino, frate e maestro fummi, ed esso Alberto è di Cologna, e io Thomas d’Aquino.

Al mio ardor fuor seme le faville, che mi scaldar, de la divina fiamma onde sono allumati piu` di mille; de l'Eneida dico, la qual mamma fummi e fummi nutrice poetando: sanz'essa non fermai peso di dramma. E per esser vivuto di la` quando visse Virgilio, assentirei un sole piu` che non deggio al mio uscir di bando>>.

Al mio ardor fuor seme le faville, che mi scaldar, de la divina fiamma onde sono allumati piu` di mille; de l'Eneida dico, la qual mamma fummi e fummi nutrice poetando: sanz'essa non fermai peso di dramma. E per esser vivuto di la` quando visse Virgilio, assentirei un sole piu` che non deggio al mio uscir di bando>>.

è silogismo che la m’ha conchiusa acutamente , che ’nverso d’ella ogne dimostrazion mi pare ottusa». Io udi’ poi: «L’antica e la novella proposizion che così ti conchiude, perché l’hai tu per divina favella?». E io: «La prova che ’l ver mi dischiude, son l’opere seguite, a che natura non scalda ferro mai batte incude». Risposto fummi: «, chi t’assicura che quell’ opere fosser?

e` silogismo che la m'ha conchiusa acutamente si`, che 'nverso d'ella ogne dimostrazion mi pare ottusa>>. Io udi' poi: <<L'antica e la novella proposizion che cosi` ti conchiude, perche' l'hai tu per divina favella?>>. E io: <<La prova che 'l ver mi dischiude, son l'opere seguite, a che natura non scalda ferro mai ne' batte incude>>. Risposto fummi: <<Di', chi t'assicura che quell'opere fosser?

Tale era stato il giro delle idee di Gabriele, e quando chinata la testa rimase immobile nella massima concentrazione, era pervenuto appunto all'investigare se quell'oggetto a cui unicamente teneva rivolto il pensiero, quello da cui solo bramava un ritorno d'affetti, quello che aveva per lui dato un prezzo pria ignoto alla vita, e che stimava unica e straordinaria fra le creature, sentisse per lui verace e fervoroso interessamento. Nuovo però ed inesperto com'era nei nodi d'amore, passava colla fantasia per cento chimere, senza saper trovare ove potesse posarsi per dedurre con fiducia una speranza, ma pure incalzato dal bisogno di dare a se stesso una positiva risposta: "Chi son io per lei? (diceva tristamente tra se stesso) Come posso credere d'averle cagionato ciò ch'ella produsse in me, se quello che io provo non fummi destato mai da altra persona fuorchè da lei sola? Dunque ella sola può operare maraviglioso prodigio: sperare d'aver causato in lei un simigliante effetto sarebbe una vanit

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