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Aggiornato: 27 giugno 2025


Tornerai da me stasera, ché compreremo una libbra di lonza per fare arrosto; e poi, con quel guazzetto che fa l'Orgilla, vo' che noi sguazziamo. E mena l'indiano. PILASTRINO. Hai ben pensato. E che ci arem da cena? GIRIFALCO. Non t'ho detto? PILASTRINO. Non t'ho inteso. GIRIFALCO. Una libbra di buon porco. PILASTRINO. A incominciare. E poi infra pasto? GIRIFALCO. Quello non basterá?

«Credo bene d'averne, con cinque o sei figli salv'errore; ma è così gran tempo ch'io vo errando pel mondo, che oramai non saprei più riconoscerli se mi capitassero innanzi.» «Ma....» «A voi non par giusto, non è vero? eppure la cosa è appunto come vi dico.» «Ed io se avessi a disertar moglie e figliuoli, non saprei più trovare il che ed il perchè di questo nostro vivere

19 Grandine sembran le spesse saette dal muro sopra gli nimici sparte. Il grido insin al ciel paura mette, che fa la nostra e la contraria parte. Ma Carlo un poco ed Agramante aspette; ch'io vo' cantar de l'africano Marte, Rodomonte terribile ed orrendo, che va per mezzo la citt

Un antico detto siciliano raccomandava ai viandanti la recita di una certa preghiera al loro santo protettore: Si vô’ junciri sanu, Nun ti scurdari lu patrinnostru a Sanciulianu.

Lascio lo fele e vo per dolci pomi promessi a me per lo verace duca; ma 'nfino al centro pria convien ch'i' tomi>>. <<Se lungamente l'anima conduca le membra tue>>, rispuose quelli ancora, <<e se la fama tua dopo te luca, cortesia e valor di` se dimora ne la nostra citta` si` come suole, o se del tutto se n'e` gita fora;

Ah Tricotèt scellerato! disse Rosen, tenendosi il ventre colle mani, piccolo malandrino! giuro al cielo che io vo' guarire a posta, rinunciare a tutti i miei progetti per andargli a strappare le orecchie a Parigi.

«Ma Epulone è all'inferno, ed Eleazaro nel seno d'Abramo! Ed è più facile ad un camello passare per la cruna d'un ago, che ad un ricco entrare nel regno dei cieli...! Questa consolazione, ai poveri, l'ha lasciata Iddio... «Ebbene! disse Giuliano allora le ripeto che io non vo' sapere di questo Dio. Smettiamo di parlare di lui! «Ed egli vi punir

<<Ecco di qua, ma fanno i passi radi>>, mormorava il poeta, <<molte genti: questi ne 'nvieranno a li alti gradi>>. Li occhi miei ch'a mirare eran contenti per veder novitadi ond'e' son vaghi, volgendosi ver' lui non furon lenti. Non vo' pero`, lettor, che tu ti smaghi di buon proponimento per udire come Dio vuol che 'l debito si paghi.

Vi vo' prestare il mio nome di Carisio per un anno, per quattro e dieci, e non ne vo' cosa alcuna che me ne abbiate pur un minimo obligo. NARTICOFORO. Certo che sète uomo frugi e di molta comitate: d'oggi innanzi vi vo' per ero e per amico. APOLLIONE. Vengasi di grazia all'altra ingiuria che avete ricevuta.

Trasseci l'ombra del primo parente, d'Abel suo figlio e quella di Noe`, di Moise` legista e ubidente; Abraam patriarca e David re, Israel con lo padre e co' suoi nati e con Rachele, per cui tanto fe'; e altri molti, e feceli beati. E vo' che sappi che, dinanzi ad essi, spiriti umani non eran salvati>>.

Parola Del Giorno

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