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Aggiornato: 6 giugno 2025


Essi rappresentavano inconsci l'amore nella sua espressione più pura, più divina. Vivevano, ma sembravano al di fuori della vita; si vedeva che ne ignoravano tutto, le lotte, i dolori, le colpe. Più ancora che un sogno fatto reale, erano la incarnazione d'un poema. Dei cento colori ond'è dipinta l'esistenza, essi non ne conoscevano che uno l'azzurro; dei sentimenti, ignoravano tutto fuorchè l'amore, e di questo non sentivano il fuoco che incendia, ne il veleno che rode, ma soltanto l'ambrosia celeste e la immensa luce che rischiara. Essi erano un purissimo romanzo in azione, una poesia; nessun dramma era stato tra di loro. Nel tumultuoso viavai d'una gran citt

Ma i giovani sono tenaci e con forza imprimono alla ressa un giro tumultuoso intorno alla tavola. Piace molto al colonnello il gioco bizzarro. Soltanto il dottore non si diverte. Dov'è, il dottore? Dov'è? Tutti lo cercano. E' fuggito sulla terrazza col suo piatto di pasta asciutta.

Passa la legione di Montevideo, e un altro esercito viene innanzi, più tumultuoso, più ardente, più italiano, che agita in alto la bandiera di Giuseppe Mazzini: la legione dei Vicentini, il battaglione dei Pavesi, le reliquie dei suoi commilitoni d'America, il fiore dei prodi delle Cinque giornate, uno stuolo di signori lombardi, uno sciame di nizzardi e di liguri, un'accolta di combattenti di tutti i Corpi franchi dell'alta Italia, in divisa di soldati e in panni di cittadini, chiusi in casacche strappate ai Croati, vestiti del costume italico con la giacca di velluto e il cappello piumato, armati di fucili e di sciabole d'ogni forma e di spiedi e di bastoni e di scuri: l'esercito dei volontari del '48 che passa e lo saluta d'un evviva frenetico, rammentandogli il primo sangue italiano sparso su terra italiana sotto le ali vittoriose del nome suo....

I culmini del sentimento fiammeggiarono sotto l’influenza del tramonto tumultuoso. Elena si arrestò.

Egli non sentì l'appello della nipote, il grido della nuora, l'irrompere tumultuoso della gente accorsa in aiuto, le preghiere del sacerdote venuto a rendergli gli ultimi uffici. Il nonno era morto, morto meglio di quel che non fosse vissuto, morto al suono d'una voce carezzevole che gli blandiva l'orecchio, morto col sorriso sul labbro, sognando le ricchezze, la fortuna, gli onori.

Ci fu un secondo scrosciar d'applausi, e tutte le voci, tutte le grida si confusero in un solo clamore tumultuoso, rimbombante, echeggiante fuor della sala, nel silenzio della notte, nei viali deserti: Viva l'Italia! Taddeo, che prendeva il fresco in giardino, si avvicinò alla finestra, guardò nella sala e gridò lui pure commosso: Viva l'Italia! ma nessuno l'udi.

Di una tale esistenza non comune, alla quale s'intreccia un delicato nome di donna, voi troverete nella prima parte di questo libro i documenti. E il libro anzichè una stonatura, come temono i suoi amici, crediamo che possa essere un raggio di sole che ritorna e nel suo complesso un prezioso documento a tutti quelli che studieranno l'evoluzione del pensiero e del sentimento italiano in quel tumultuoso periodo che succede alle battaglie dell'indipendenza, quando l'entusiasmo che le ha compiute diventa il primo imbarazzo del vincitore. Tutto è disordine ancora, non si sa quel che si vuole, ma si vuol molto, da tutti. Il linguaggio epico urta colla necessit

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