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Aggiornato: 5 maggio 2025
«Romani! l'Austriaco cento volte più barbaro del monsulmano picchia alle nostre porte.... che indugiate voi più? Come i Crociati poniamo sopra i nostri petti la croce, e su, addosso ai nemici, perchè Dio lo vuole! Non degno di chiamarsi romano chi per affetto o per comodo rimanesse codardamente ora alle sue case: non degna stirpe dei signori del mondo, non degno erede dei trionfatori sul Campidoglio colui che rifiutasse di presente vincere o morire per la libert
Che differenza tra gli antichi che trascinavano i monarchi ai loro carri trionfatori e questi moderni Romani affittatori di stanze e mercanti di corone, di scapulari, d'Agnus-Dei, pezzi della vera croce, di prepuzii e di santissime matrici, tutta roba che puzza come l'abito sudicio di cotesti buffoni, ciarlatani che la danno ad intendere alle abbrutite popolazioni!
Egli era il più felice tra tutti i babbi d'Arezzo. Spinello, dal canto suo, era oppresso dalla gioia. Quel vincitore aveva l'aria d'un corbello. Scusate il paragone, ma io mi son sempre figurato così i trionfatori romani, e più particolarmente il Petrarca, quando lo portarono a prendere la corona d'alloro sulla vetta del Campidoglio.
Del resto, il caso m'è sembrato così strano, che ho voluto accennartelo, anche per farti sapere che il trionfo della tua amica è stato completo. Sai quello che ci raccontavano in collegio dei trionfatori romani, che avevano sempre dietro al loro cocchio uno della plebe, il quale diceva loro ingiurie senza fine, come per rammentar loro che erano mortali, e fallibili.
Ma dessa continuò il suo andare, quasi avesse percorso la via sacra dei trionfatori. Adriano non si mosse, avvegnachè si volgesse per nascondere l'itto di quello sguardo, che andava ad impiantarsi nel suo cuore. Il nugolo di quei giovanotti si sciolse, e presero tutti a svolazzare intorno a Vitaliana, chi per salutarla, chi per invitarla a danzare.
Milano, Fratelli Treves, 1896. "L'arte, in tutte le sue forme, è un continuo ed instancabile divenire, ed è perciò che noi non mostreremo mai abbastanza tenerezza, mai abbastanza ammirazione pei novatori, sia per coloro che pagano con lunga serie di amarezze un tardivo raggio di gloria, sia per coloro che, pur passando da errore ad errore, preparano la via ai trionfatori del dimani, e che, nella loro immolazione ad un elevato ideale d'arte, il quale è brillato fulgido nella loro mente, ma che essi, ahimè! non sono riusciti ad incarnare, ci appaiono grotteschi, mentre pure sono i martiri dolorosi e ignoti dell'arte!¹."
Parola Del Giorno
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