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Aggiornato: 5 luglio 2025


Passai dal Rossmarkt, e avvicinandomi a casa Treuberg vidi entrarvi frettolosamente due uomini, che riconobbi, all'ombrello e alla mazza del più magro, per i fratelli Topler. Mi recai daccapo alla stazione per il treno diretto delle nove e venti pomeridiane. Nessuno. «Perchè non sei partita? Spero, spero. E se fossi malata?

Prima però devo ricuperare la carta di visita del signore italiano, perchè il suo nome è bellissimo, ma molto più facile a conservare nel mio taccuino che nella mia memoria. Il signor Treuberg ripresa dopo aver trovata la mia carta il signor * Devo fare esercizio di pronunciare questo nome. Il signor *, la signora Treuberg, la signorina Tecla von Dobra e la signorina Luise sua sorella.

Ah! esclamai. Senta, signore riprese la Treuberg con un certo imbarazzo, capisco la sua gioia. Come amica di Violet Yves, credo che potrei molto rallegrarmi anch'io, ma non so se miss Yves, quantunque certo ben disposta verso di Lei, accoglier

La signora Treuberg entrò. Ho mio marito a letto da ieri diss'ella. È un male da nulla, ma egli è inquietissimo, mi vuol sempre in camera. Non compresi che significasse questo esordio. Feci un gesto come per giustificarmi d'essere venuto e per prender licenza. Ma no, ma no! esclamò La signora. La ho ben pregata io di venire. Sieda! Mio Dio, non so come incominciare. Sedetti in silenzio.

Erano appena suonate le due pomeridiane quando m'avviai a casa Treuberg. Camminavo a capo basso e ho nette in mente le ombre delle case lungo il marciapiede che seguivo. Fino al momento di uscire dall'albergo avevo molto fantasticato se la vedrei, se non la vedrei, se potrebbe parlarmi o no; postomi in cammino, non fui più in grado di pensare a niente. Suonai e domandai della signora.

L'uscio dell'anticamera si aperse; Violet ebbe appena il tempo di ritirare la mano, ed il signor Treuberg entrò. Sua moglie era presso un'amica malata e faceva avvertire miss Yves che non avrebbe potuto rientrare prima di notte.

Ero ebbro di quell'ultimo sguardo e della speranza di stringermi un giorno Violet fra le braccia, mia sposa, mio corpo, anima mia per sempre. Degli altri il solo Treuberg e il dottor Topler bevevano. La signorina Luise compativa il vino in grazia del Waldmeister e si accontentò di libarlo. Lo mesceva invece a noi molto generosamente.

Ecco la signorina Luise venir saltando in punta di piedi con un dito alle labbra, portarsi via, a gesti, i Topler e i Treuberg per far loro vedere qualche cosa. Rimasi ancora solo con miss Yves.

Ella mi raccontò poi che Topler aveva pregato sua zia Treuberg di chiedere informazioni sul mio conto e che intanto aveva interrogato Violet, la quale si era mostrata fermissima nel proposito di tenere la promessa data al professore, anzi lo avea caldamente pregato di tacere del tutto con quest'ultimo.

Fui ascoltato religiosamente dalla brigata grave e composta, come dai faggi e dagli abeti. Solo il signor Treuberg approfittò dell'occasione per mangiarsi l'ultimo Würstchen. Tutti gli altri, tranne miss Yves, mi guardavano a recitare. A te, bionda fanciulla, io bevo il vino biondo, Il riso del tuo sole, de' colli tuoi l'odor.

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