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Aggiornato: 25 giugno 2025
Io credo, esprimendo quello che penso di Vittor Hugo, d'esprimere presso a poco quello che ne pensano tutti i giovani del mio tempo. Non c'è nessuno di noi, certamente, che non si ricordi dei giorni in cui divorò, giovanetto, i primi volumi dell'Hugo che gli caddero fra le mani. È stata senza dubbio per tutti una emozione nuova, profonda, confusa, indimenticabile. Tutti ci siamo, domandati tratto tratto, interrompendo la lettura: Che uomo è costui? Nello stesso tempo dolce e tremendo, fantastico e profondo, insensato e sublime, egli mette accanto a una stramberia rettorica che rivolta, la rivelazione d'una grande verit
La strada che percorrevano allora i viaggiatori, offriva vedute selvagge e pittoresche come le precedenti; solo tratto tratto le scene, meno severe, spiegavano una bellezza più amena e ridente.
Trovavasi però in quel Castello una persona sul cui animo le belle parole di nuovo potente esercito, di vittoria strepitosa, di conquiste, d'ingrandimenti, proferite ad ogni tratto dal Medici, non producevano alcun salutare effetto, ispirando invece tutt'altro che tranquillit
Ad essi non importa, per altro, ch'io dica quali argomenti mi abbiano persuaso tutto ad un tratto tanta divozione per la filosofia tiraboschiana e tanto disprezzo per madama di Staël, di cui ho lasciata scappare dalla penna qualche lode in quel benedetto Conciliatore. Sciagurata donnicciuola, qualche poco anche, per amor tuo, io era diventato lo scandalo del mio paese!
ERASTO. Di grazia, ditela e togliete me e voi ad un tratto di fastidio, perch'io in una cosí fatta pertinacia sarei per perder la vita e l'onore, per non dir l'anima ancora. PEDOFILO. San rissoluto di dirla. Come hai voluto tu impregnar costui, s'è piú maschio che tu non sei? Dubiti che non sia di razza del lepre, che è maschio e femina, e che impregni altri e ch'ella resti impregnata?
Di un tratto, la mano del conte di Kormoff, a destra, e quella del principe di Storkine, a sinistra, afferrarono i due polsi del duca di Balbek e, levandosi, i due personaggi gridarono di una medesima voce: Signore, voi rubate! Il duca di Balbek restò pietrificato. I suoi polsi non battevano più. La sua voce si estinse. Solo, il suo labbro inferiore tremolò.
L'indomani alle 5, con tempo splendido, si partiva, accompagnati dalle guide Giovanni Barbaria e Zaccaria Pompanin. Nostro obbiettivo, non conoscendo ancora il gruppo, era la punta più alta, i Cadini di Lucano. L'esordio di questa escursione, prendendo le mosse da Misurina, è delizioso: si va per buon tratto su per la comoda strada che conduce alle Drei Zinnen e al Toblinger Riedel, poi la si lascia a sinistra, e si risale, su per un ben marcato sentiero, il vallone che ci deve guidare nel cuore dei Cadini e che è così ben coronato, alla sua estremit
Essa si levava a piccoli voli, tentando scampare all'inevitabile disastro che l'attendeva; ma così malconcia com'era dalle zanne di Febo, i suoi sforzi non la soccorrevano a lungo, e ricadeva dopo breve tratto.
52 Vêr la palude, ch'era scura e folta di verdi canne, in gran fretta ne viene; che disegnato avea correre in volta, e uscir al paladin dietro alle schene; che ne la rete, che tenea sepolta sotto la polve, di cacciarlo ha spene, come avea fatto gli altri peregrini che quivi tratto avean lor rei destini.
Signor Collini, diss'egli, non mi pigliate per a pari vostro, vi prego; o ch'io sarò costretto a mostrarvi che non tratto soltanto la lancetta.
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