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Ma niente era che trattenesse più oltre il signor almirante nelle acque di Guanahani. Gli si offrivano allo sguardo molte isole verdeggianti, che tutte parevano invitarlo. Scelse a occhio la più grande, che sembrava cinque leghe distante, e a quella drizzò il corso della sua squadra, nella mattina del 15; ma non potè, a cagione delle correnti contrarie, approdarvi che al tramonto del sole. Aveva intitolata la prima isola al Santo Salvatore; intitolò la seconda a Santa Maria della Concezione. V’ebbe, nella mattina del 16, le stesse accoglienze di Guanahani; ci ritrovò gli stessi costumi, la stessa nudit

Ci ho pensato sovente.... io soggiunsi, e se dipendesse da me, vorrei che ogni giorno fosse sereno, ogni vita felice, ogni tramonto bello come quello di questa sera.... Il giorno bisogna prenderlo come ci vien dato dalla natura.... ma dipende da noi che la nostra vita sia calma o burrascosa, senza macchie, senza rimorsi, senza nuvole al tramonto, come una giornata serena.

Cesare aveva chiesto all'uomo da quanto tempo egli percorresse quella strada.... Da venti anni; da venti anni, tutti i giorni egli scendeva a Genova a portare involti e a raccoglierne, e risaliva a Sant'Ilario, senz'affrettarsi, parlando col ciuco, se gli mancavano incontri.... L'alba rischiarava il suo andare; il tramonto salutava il suo ritorno.... Aaah!... Iiih!...

Finalmente il bisogno di riposo ci spingeva verso il nido, ed avendo annunziato il nostro ritorno, siamo giunti al villaggio una bella sera al tramonto del sole.

Era verso l'ora del tramonto dell'ultima giornata di villeggiatura e un'ombra di tristezza passava sulla fronte serena della fanciulla all'idea delle lotte quotidiane che l'aspettavano in citt

Un gran velario di nuvole, formato da larghe scaglie, simili a scaglie sovrapposte le une alle altre, di un'immensa corazza che il sole in tramonto incendiava fantasticamente con barbagli di oro agli orli, con splendore da rubini nel centro.

Questo ho pensato, quando ho risaputa la storia di Mario, un piccolo. Il quale cominciò per essere molto felice, perchè era stupido; a diciott'anni conosceva poco o nulla e la madre se ne doleva molto, avendo molto sperato in quell'unico figliuolo. Mario non voleva studiare, non amava per nulla il lavoro; amava solo sua madre. Pure venne il suo giorno, quel giorno che giunge per tutti, il perno dell'esistenza, il punto culminante della vita: non so come, capitò nelle mani del giovanetto un grosso volume illustrato: erano le opere di Shakespeare. Mario a cui non piaceva la lettura, ebbe vaghezza di vederne le illustrazioni; s'interessò alle scene principali che rappresentavano; poi le ricercò nell'azione, alla loro pagina; poi lesse tutto, tutto. Dal mattino all'imbrunire, nel tramonto, nella sera, nella notte, pallido, curvo sul libro, con gli occhi ardenti, le mani tremanti nel rivoltarne le pagine, egli fece suo il mondo del grande inglese. La piet

Dopo di lui discesero due signore velate che entrarono subito in chiesa, dopo essersi guardate intorno con aria quasi di sospetto; ma sul sagrato non ci erano che due o tre fanciulli e qualche vecchio che fumava la pipa nella rubiconda luce del tramonto.

Verso il tramonto l'afa crebbe a dismisura, il cielo andava coprendosi di nubi; io ero spossata fino all'esaurimento. Quando venne mio cugino mi trovò seduta sotto i rosai accanto alla casa, non avendo nemmeno avuto lena di percorrere il sentiero. Era forse un po' prima dell'ora solita.

Così viveva il nostro povero eroe, cangiando d'umore più volte al giorno, che non faccia di colori il cielo in un tramonto d'autunno. Ho detto degli articoli che scriveva egli solo su parecchi giornali, ma non ho detto quanto gli costassero, d'inchini, di sotterfugii e d'altro.