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Aggiornato: 4 maggio 2025
Ed il maggior mio gaudio era allorquando In una chiesa io stava, i dì beati Di mia credente infanzia rammentando: Que' dì pieni di fede, in che insegnati Dal caro mi venian labbro materno I portenti onde al ciel siamo appellati! Di nuovo fean di me poscia governo La incostanza, gli esempi, ed il timore Dell'altrui vile e tracotante scherno;
Affrettossi la ruina d'Alaimo per la moglie tracotante, che sfatava, non ch'altri, Costanza stessa; negando chiamarla reina, ma sol madre di don Giacomo; schifava le sue carezze; infrequente a corte, se non era a lussureggiar di nuovo spendio di ornamenti; e una volta andovvi a tastar gli animi quando il principe di Salerno venne prigione. Costei sendo incinta, volle come maggior d'ogni legge, pretestando malattia, far soggiorno nella casa dei frati minori a Messina, per l'amenit
Il periodo latino che ci ha servito finora era un gesto pretensioso col quale l'intelligenza tracotante e miope si sforzava di domare la vita multiforme e misteriosa della materia. Il periodo latino era dunque nato morto.
Questa suprema noncuranza del presente e dell'avvenire della loro prole, era l'unico punto di somiglianza fra i due fratelli De Boni. Rotto appena il guinzaglio inevitabile della primissima infanzia, il piccolo Angelo, nerboruto e tracotante ragazzotto dai capelli fulvi e dallo sguardo battagliero, si era affrettato ad approfittarne. Era lo spirito folletto, il genio malefico delle mandre e dei pastori. A piedi nudi, a capo scoperto, lo scudiscio in mano, quando non era qualche cosa di peggio, facesse caldo, facesse freddo, sotto il sole, sotto la pioggia, piombava nei tugurii, rovesciava le pentole, gettava l'acqua della polenta sui focolali a stento attizzati, prendeva i vecchi per la barba, i marmocchi pel naso o le orecchie, attaccava dei razzi alla coda dei gatti, trovava un gusto matto ad affumicar le tane dei sorci, e, quando, stanco finalmente e trafelato se ne ritornava a casa sull'imbrunire, aveva sempre in tasca un cartoccio destinato al suo prediletto passatempo della sera. Quel cartoccio conteneva una dose di quella polvere di cui si riempie la striglia adoperata sul corpo dei cavalli e dei muli, egli ne faceva incetta mediante pochi quattrini, presso i ragazzi dei mulattieri dipendenti da suo padre, e, arrivato a casa, salìa pian pianino alla camera del fratello rachitico, alzava le coltri del suo letticciuolo, e con gioia satanica ne cospargeva copiosamente le lenzuola. Nulla d
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