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Aggiornato: 29 luglio 2025


Ah! se il mondo, se l'uomo, se la vita fossero ciò che ella dice, cento volte meglio la morte... Sono pazza, quasi quanto lei, aggiunse provandosi a sorridere; è nulla, un ingorgo delle glandule lacrimali; ora è passato; mi aspetti qui, vado a cancellarne ogni traccia coll'acqua fresca, poi le farò vedere il giardino, l'orticello, la colombaia....

Volevo qualche cosa che non lasciasse traccia, un cenno davanti a Dio, senza altri testimoni.

E io, quando ’l suo braccio a me distese, ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, che ’l viso abbrusciato non difese la conoscenza süa al mio ’ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?». E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna ’n dietro e lascia andar la traccia».

Sulla grossa chiave rugginosa la bianca mano s'era posata. Volle aprire, poi si ritrasse per paura di cancellare la traccia della mano. Ma il suo braccio si distese ancora una volta, la porta gemè sui cardini. Crebbe il suo tremore.

E tali riflessioni lasciavano nell'animo suo una traccia dolorosa, mille dubbii.... ed il timore di essersi troppo facilmente legato ad una donna indegna di lui!...

Mille volte dico: voglio su qualche foglietto di carta lasciare traccia dei miei patimenti, per farmi conoscere dai miei quando frugassero fra le mie carte. Io scrivo, a sbalzi, pel mio cassetto, molte volte rattenendo le lagrime di tenerissima commozione, molte volto imprecando con volutt

Cinque novelle il Boito avrebbe scritto, secondo il Croce, e cioè: L'alfier nero, Iberia, Il pugno chiuso, Honor, Il trapezio; una sesta, La musica in piazza, ricorda il maestro Gallignani, e di essa non riuscii a trovar traccia.

Il suo salottino, che conservava qualche traccia di disordine nei libri, nei ninnoli, negli oggetti di arte, da dover dare la idea che ogni cosa fosse stata recentemente smossa dalla mano della signora del luogo, era significantemente silenzioso, di un silenzio inesprimibile, di un silenzio di orgoglio mi pareva e di dispetto.

A questa convinzione del poeta toscano, che era anche la sua, Emilio De Marchi è rimasto fedele in tutte le manifestazioni del suo ingegno. Artista squisito, scrittore altamente civile e morale egli lascia una traccia duratura.

Mentre il conte Leonardo si trovava in una specie di sopore letargico, Fortunata sentì un suono di passi nella stanza attigua, e credendo che fosse il medico uscì a incontrarlo. Ma non era il medico, era Gasparo, il quale, saputo confusamente a casa sua che la sorella era rimasta in palazzo Bollati, veniva in traccia di lei. Tu, Gasparo? Io, .... Ebbene?... Tuo marito?...

Parola Del Giorno

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