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Aggiornato: 23 giugno 2025
Lo spettacolo più curioso delle grandi e ricche case di tolleranza sono i quadri viventi, il cui spettacolo si d
«Ai tiranni ed ai preti conveniva la vendetta e la strage, essendo la loro potenza edificata sulla violenza e sulla menzogna; a voi, uomini liberi, umanitari e che avete il culto del Vero, conviene la tolleranza, e solo con essa potrete raggiungere la sublime meta di affratellare i popoli tutti della terra».
Ora, è dettato vecchio che la mediocritá non è mai condizione sopportabile nei poeti. E al dettato vecchio noi aggiungeremo quest'altra proposizioncella, benché ella sia per riuscire spiacevole a molti in Italia: è incomportabile in un critico la tolleranza di componimenti mediocri.
Professa idee di tolleranza universale e vi si uniforma, ma i preti, come preti non li accetta perché egli non intende siano tollerati malfattori, ladri e assassini; e considera i preti quali assassini dell'anima, peggiori degli altri. Egli ha passato la sua vita colla speranza di vedere nobilitata la plebe e ne ha propugnato dovunque i diritti e sempre.
La Chiesa è stata assai più feroce contro Giuliano che contro qualsiasi degli imperatori che pur l’hanno perseguitata col ferro e col fuoco. Eppure Giuliano, che aveva iniziata una sistematica restituzione del Politeismo, non ha versata, di sua iniziativa, una goccia di sangue per la causa che gli stava a cuore assai più delle sue imprese guerresche e delle sue riforme amministrative. Anzi, come vedremo, proclamava ufficialmente il principio della tolleranza e non voleva le conversioni forzate. Ma la Chiesa era ispirata da un istinto sicuro. Sentiva che la persecuzione, dopo tutto, era una forza per lei ed uno strumento di vittoria. Quanto più perseguitata, tanto più potente. S’era ormai avvezza ad affrontar impavida la violenza, ma essa si arretrò spaventata davanti a questo giovane che, dal trono imperiale, predicava il ritorno al Politeismo, in nome della ragione e della morale. Era una cosa tanto nuova ed inaspettata che essa vi vide un pericolo maggiore di quello che fosse nella realt
La tolleranza è un dovere religioso, è una virtú sociale; ma in materie poetiche non è comandata da nessuna filosofia. Da che ci guidano princípi cosí severi, è impossibile per noi il tributar gran lodi né al De Mena, né a chiunque non regge al tocco della critica proclamata oggidí da un capo all'altro d'Europa dalla crescente sagacitá de' filosofi.
Se non che l’ordine nella tolleranza non era facile a conservarsi, in mezzo alle passioni esaltate. L’esempio degli Alessandrini fu seguito, a quel che narra Sozomene²⁸⁶, in altre citt
Ma in fatti, benché abbiano battuti molti testoni, pochi nondimeno se ne vedono, essendo portati in altri Stati, e corrono in sua vece doppie scarsissime; onde, supposte esse doppie calanti solo di 8 grani l'una, vediamo se la tolleranza di questo abuso sia sopportabile.
Ma che cosa dice? s'immagini!.. le domando scusa... se non si fosse povera gente... se non ne avessi proprio bisogno, non sarei venuto a disturbarla.... Abbiate un po' di tolleranza per alcuni giorni... verrò io stesso al molino a soddisfare il mio debito.... Non s'incomodi per questo... io passo due volte al dì, e non mi disturba fermarmi....
Rufino il quale, come dissi, era più vicino a Giuliano, scrisse la continuazione della storia ecclesiastica di Eusebio e la condusse fino al 395. Il suo racconto della reazione di Giuliano è breve ed incompleto. Ma è scritto con uno spirito di relativa tolleranza, e pare che egli non conoscesse, o, se li conosceva, non ha seguiti, i giudizi del terribile Gregorio.
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