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Aggiornato: 12 giugno 2025
Ma il cuore di Carlo Tittoli non batteva più. La morte gli era sembrata l'unica riparazione al disonore, che credeva ricaduto sul suo nome dal vile impiego che aveva accettato, l'ultimo balsamo alle ferite di un amore non corrisposto, che era stato la sola, la più grande, la infelice passione di tutta la sua vita!
Un solo punto in essa lo rattristava ogni volta che il suo pensiero ricorreva a certi tempi; la passione che Carlo Tittoli aveva avuto per la sua amante; passione generosa, esaltata, che aveva ispirato a quell'uomo infelicissimo i più duri sacrifizii. Guarito della ferita, non pensava più al delitto di via della Luna; per lui e per Antonietta quel delitto aveva avuto un solo movente: il furto.
Carlo Tittoli non aveva potuto più oltre nascondere la professione a cui apparteneva. Egli era conosciuto ormai anche in Firenze come uno degli uomini più ragguardevoli, più intelligenti, che contasse la polizia toscana. Se avesse voluto, avrebbe potuto arrivare ai primi gradi. La profezia che gli aveva fatto in un momento terribile per lui, il Presidente del buon Governo, si avverava.
Io uscii ella diceva poco prima che la povera Berta morisse... Nella camera rimase Lucertolo, perchè la Berta faceva cenno di volergli parlare... Il Tittoli subito mostrò di non volersene più occupare, e avvertì la donna di tacere. Gi
Il suicidio del Tittoli, l'abbattimento in cui aveva lasciato Antonietta gi
Santo nome della Madonna!... Era proprio dessa, era la vecchia Tittoli, uscita dalla fossa, che veniva ad atterrirlo, a spaventarlo. Che cosa voleva da lui? Dalla finestra aperta il fresco penetrava nella stanza. Il birro sentiva agghiacciarsi il sudore sulle carni. Non poteva urlare, aveva la gola inaridita. Si turò gli occhi coi pugni chiusi.
A poca distanza l'uno dall'altro erano il cadavere di Carlo Tittoli, il corpo affralito, scosso da terribili convulsioni, di Antonietta. Il Commissario della polizia austriaca accompagnato da un medico, seguito da varii suoi agenti, salì al palco, e mostrando i segni del suo grado, con le ripetute intimazioni, riuscì a farsi luogo fra la folla.
Le lacrime le venivano agli occhi ripensando alla sua oscura casa di Piazza degli Amieri, in Firenze, a' suoi poveri vecchi, agli anni della sua infanzia, a quelle sere in cui Carlo Tittoli andava a vederla, accompagnato dalla propria madre. Fu colpita a questo punto delle sue riflessioni da un'idea più straziante di tutte quelle che l'avevano assalita.
Aveva voluto morire dinanzi alla donna che egli considerava come sleale, aveva voluto colpirla in mezzo a' suoi trionfi: lasciarle il ricordo della sua morte come un atroce rimorso. Mentre il cadavere del Tittoli era lentamente trasportato allo spedale nella barca di servizio, Antonietta riavutasi, sorretta da Roberto e da Lina, scendeva verso la gondola, che doveva condurla a casa.
Parola Del Giorno
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