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Aggiornato: 31 maggio 2025


Mi trovò in un pallido pomeriggio della fine d'autunno semi-sdraiata sul divano. Vedendolo tentai subito di alzarmi, respingendo una pelliccia che mi copriva le gambe. Restate, restate disse sono avvezzo a tali cose oramai; la mia vicina è sempre ammalata. Questa è anche una ragione per cui mi vedete di rado, le dedico tutto il tempo disponibile; faccio bene nevvero?

«D'improvviso mi accorsi che il tenue raggio biancastro dell'alba penetrava dalle imposte socchiuse e veniva a battere sul mio viso sconvolto insieme al fioco lume delle candele. Tutto era finito. Sentii una fitta tremenda al cuore e mi parve che la mia ragione si sconvolgesse. Tentai di scuotermi, pregai e imprecai nello stesso tempo.

Se sapeste che cosa sono queste memorie della famiglia per un uomo che si trova solo, in una squallida prigione! Così pensai, tentai la mia fuga: la mia cara sposa sembrava m'aiutasse nel lavoro.... Aspettavo la grazia, e cercavo il mio scampo. Due speranze!

Ma che cosa s'immagina? Che io non ne senta dir male anche dai miei parrocchiani? Questi qui però li compatisco; sono ignoranti, e poi non ragionano, parlano per impeto di sentimento, in certe circostanze.... e dopo vengono a confessarsi. Senta: anni fa una povera vedova perdè l'unico figliuolo di vent'anni, un giovanone più alto di me, un gigante; pareva scoppiasse di salute e di forza, e una febbre maligna glielo portò via in tre giorni. Da allora in poi non la vidi più venire a messa le domeniche, a nessuna funzione religiosa. Un giorno, incontratala per caso da una sua parente, tentai di consolarla esortandola a rassegnarsi alla volont

Tutti i fantasmi delle illusioni e delle commozioni recenti abbandonarono a un tratto il mio spirito, come i fiori d'un albero scosso da una folata gagliarda. E come i fiori caduti sono per l'albero irrecuperabili, così furono per me quelle cose dell'anima: mi divennero estranee. Feci uno sforzo, tentai di raccogliermi; non riuscii a nulla. Mi misi a girare per le strade, senza scopo; entrai da un pasticciere, entrai da un libraio; comprai dolci e libri macchinalmente. Scendeva il crepuscolo; s'accendevano i fanali; i marciapiedi erano affollati; due o tre signore dalle loro carrozze risposero al mio saluto; passò un amico a fianco della sua amante che portava tra le mani un mazzo di rose, camminando presto e parlando e ridendo. Il soffio malefico della vita cittadina m'investì; risuscitò le mie curiosit

È vero, ed allora ho creduto senza pure domandarvene la ragione; è strano, pareva che m'avesse parlato mio padre istesso, ch'egli in persona mi dissuadesse dal mio amore. Ho cercato infatti di dimenticarla; tutto tentai, e novelle passioni e bagordi e viaggi, ma la bella immagine della mia Erminia avevo sempre dinanzi a me raggiante di celestiale candore. Soffriva, m'indispettiva con me stesso, avrei voluto strapparmi il cuore dal petto, e forse allora solo sarei riuscito frenarne i palpiti. Ma mi stancai d'una vita di sacrifici continui, compresi che la mia felicit

Feci allora un piccolo discorso di occasione che provocò qualche applauso dalla tribuna dei giornalisti stipendiati; dopo di che tentai il mio colpo d'effetto; domandai che mi si portasse la raccolta delle leggi dello Stato, e pregai il mio segretario particolare a dar lettura dei nuovi regolamenti che io aveva raffazzonati a questo scopo lungo il viaggio, e che intendeva inserire in quegli Statuti.

Forse. E perchè mi ami allora? Per un'aberrazione della mia fantasia, gli dicevo, in faccia, impetuosamente. Lo vedevo decomporsi, per la collera, per il dolore. Che m'importava? Mi aveva avvinta a una catena insopportabile. Tentai spezzarla. Impossibile!

Talchè, scendendo solo, un mattino, e trovando Leo disteso nel corritojo, lungo e stretto, che seguiva alla scala, tentai d'accarezzare il cane, di persuaderlo all'amicizia con qualche buona parola.

Credevo che non ci fosse pericolo. Volevo provare il cavallo.... Poi non lo potevo più fermare.... È un po' duro, di bocca.... Duro di bocca Orlando! Non ti pare? Egli mi guardò fiso, con un'espressione inquieta. Io tentai di sorridere. Il suo pallore insolito mi faceva pena e tenerezza. Non so come tu non ti sia spezzato il capo contro uno di questi alberi; non so come tu non sia precipitato....

Parola Del Giorno

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