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Aggiornato: 1 giugno 2025


4 Astolfo, re de' Longobardi, quello a cui lasciò il fratel monaco il regno, fu ne la giovinezza sua bello, che mai poch'altri giunsero a quel segno. N'avria a fatica un tal fatto a penello Apelle, o Zeusi, o se v'è alcun più degno. Bello era, ed a ciascun così parea: ma di molto egli ancor più si tenea.

88 L'astrologo tenea le labra chiuse, per non dire al dottor cosa che doglia, e cerca di tacer con molte scuse. Quando pur del suo mal vede c'ha voglia, che gli romper

Io non osava scender de la strada per andar par di lui; ma ’l capo chino tenea com’ uom che reverente vada. El cominciò: «Qual fortuna o destino anzi l’ultimo qua giù ti mena? e chi è questi che mostra ’l cammino?». «L

77 Erasi consigliato il re africano di non smontar nel porto di Biserta, però ch'avea del popul nubiano, che quel lito tenea, novella certa; ma tenersi di sopra lontano, che non fosse acre la discesa ed erta; mettersi in terra, e ritornare al dritto a dar soccorso al suo populo afflitto.

14 Andò nel fondo, e vi traea la salma, se non si tenea Orlando in su le braccia. Mena le gambe e l'una e l'altra palma, e soffia, e l'onda spinge da la faccia. Era l'aria soave e il mare in calma: e ben vi bisognò più che bonaccia; ch'ogni poco che 'l mar fosse più sorto, restava il paladin ne l'acqua morto.

69 Dove la vecchia ritrovar timore credea nei cavallier, trovò baldanza; che ciascun si tenea tal feritore, che fornir l'uno e l'altro avea speranza: ed a Marfisa non mancava il core, ben che mal atta alla seconda danza; ma dove non l'aitasse la natura, con la spada supplir stava sicura.

Lo terzo, che di sopra s’ammassiccia, porfido mi parea, fiammeggiante come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenëa ambo le piante l’angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che ’l serrame scioglia».

Mozzo il capo al principale, per cui si conservano tucti gli altri, rimane libero e in pace, senza veruna guerra. Non ha chi li li faccia, perché l'anima ha tolto da quello che la tenea in amaritudine ed in tristizia. E che guerra ha l'obbediente? Fagli guerra la ingiuria? No, ché egli è paziente; la quale pazienzia è sorella de l'obbedienzia. Sonnoli gravi e' pesi de l'ordine?

Parola Del Giorno

emiliano

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