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Aggiornato: 13 maggio 2025


CAPITANO. Io ti vo' far conoscere che veramente sono innamorato di Amasia, ché l'odor che spira da questa casa dove abita mi ferisce nell'anima e mi fa un essempio di pazienza: mi farei dar bastonate per amor suo. Vo' temprar la fierezza del mio guardo, ché non ti ferisca mirando, e vo' parlar teco cortesemente.

Rispose: Chi col Sol fece la Luna tolse contra mie Forze lor difese. Sciocco qual sei! è quel Foco disse Amore ch'or Angiol or Demonio appare, come temprar sannosi altrui sotto mia Stella. Tu Imperatrice ai corpi sei, ma un cuore benché sospendi, non uccidi, e un nome sol d'alta Fama tienti un Bagattella. Venere. Ma che miracolo è questo ch'ora veggio, Triperuno mio? TRIPERUNO. Dove?

La coscienza antica e sorda Più non ha che questa lenta Delle sette ultima corda: Se a temprar l'affetto e il canto Una mano non si attenta, Onde scorra agile e pia Della vita l'armonia, Sul liuto, ahimè! del core Il dolor va senza pianto, Senza voce erra l'amore. Anno 1885

Ma, se non me ti togli dinanzi, cosí donna come sono, ti caverò cotesti occhi con i diti, e ti strapparò il naso dalla faccia con i denti; e me ne insanguinarei insino all'unghie, cane ingrato e disconoscente. EROTICO. O che tu sei fuora di te o che ti sogni? che diavol t'ho fatto io, che non puoi temprar la lingua dall'ingiurie e narrarmi il fatto come passi?

Deposti i pennelli, poggiata la faccia sulla palma della mano, pensa il povero frate, con gli occhi rivolti al poema del profugo Fiorentino «a cui temprâr l'ingegno e l'amore e lo sdegno». O frate, tu gli hai detto, ammonendolo: O frate, a lui l'esilio E le pugne dell'alma: A te l'obblìo degli uomini E la cristiana calma. Perchè t'alzi a colloquio Col Ghibellin? tu piega La queta fronte, e prega.

Te di sottili e forti Studi educâr gli Etruschi padri, il cui Pronto ingegno temprâr gli Egizii accorti. Splendea fra le temute Armi e gli altari minacciosi e bui L'aureo foco di Vesta, e fean leggiadre L'ardue cure del ciel le Muse argute; Fin che del Tebro al lito Un fiero ululo udito, Volâro in grembo a la Cecròpea madre.

Parola Del Giorno

boraccini

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