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Aggiornato: 9 maggio 2025
Lasciato dunque il soggiorno di Firenze, che gli sembrò «inutile e tedioso», fermò il proposito di «passare in Romagna», dove «sperava far meglio»; tanto piú che dalla Romagna gli sarebbe stato piú facile di recarsi a Venezia per la via di Ravenna.
Durante il lungo, tedioso viaggio in una carrozza vuota del treno accelerato, Nino affrontò le sue battaglie. Mise al posto vuoto rimpetto a sè la sua coscienza, e la guardò bene in faccia. Vicino a lui sedevano i desideri del suo cuore, che prendevano le sue parti. La sua coscienza aveva una faccia sporca che l'irritava.
L'odore della cera liquefatta saliva nelle nari dei giovanetti; quell'odore era dolce e tedioso e caldo. Ma essi non rimuovevano gi
Come canzoni monotone e tristi che finiscano in una risata argentina, tutte quelle vecchie strade che corrono da levante a ponente, vanno a riuscire in istrade spaziose e chiare, sboccano in piazze e in giardini, conducono ad una nuova Torino giovanile, attraversata da larghi viali, piena di verde, ribelle all'antica disciplina architettonica, dove al grande isolato succede la casa geniale, al grosso pilastro la colonna snella, al terrazzino a ringhiera il terrazzo a balaustri, al giallo tedioso mille colori ridenti e leggieri, a una Torino simmetrica sempre, ma senza monotonia, che spalanca verso le Alpi la gran bocca di piazza dello Statuto, come per aspirare a grandi ondate l'aria sana e vivificante della montagna. Tutta questa parte di Torino riceve un riflesso particolare di bellezza dalla grande catena alpina che corona l'orizzonte delle sue smisurate piramidi bianche. Pare che le Alpi mettano nelle sue piazze e nelle sue strade tranquille il sentimento del silenzio immenso delle loro solitudini. Da ogni parte spuntano le loro cime; tutto si disegna sulla loro bianchezza; le ultime case della citt
La conversazione intanto si faceva più animata in qualche gruppo; e se ne togli l'immobile circolo della padrona di casa, tutti gli altri, cavalieri e dame s'aggiravano di su, di giù, contraccambiavansi cortesie e saluti, parlavano di musica, di mode, di corsi e d'altre nullaggini. L'Illustrissimo non aveva ancora finito di chiacchierar colla contessa forestiera; ma dalle gentilezze di prima il colloquio piegava a non so qual vaga e indolente querela sul tedioso vivere in una citt
L'alba del giorno successivo il Palavicino era in viaggio per Reggio, accompagnato da tre ufficiali francesi. Il viaggio fu lungo e tedioso, e non arrivarono in Reggio che la sera del terzo dì. Senza por tempo in mezzo, si recaron dunque al palazzo del governatore.
Flora, saltando anch'essa con supremo sforzo alcune idee intermedie, troncò il discorso tedioso, uscendo a chiedere: Non ti pare che qui l'aria sia troppo forte? Il vento di sud cominciava a muovere lo acque del lago, che luccicavano in infinite piccole increspature e a fremere nelle foglie degli antichi platani.
Parola Del Giorno
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