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Aggiornato: 26 giugno 2025


La portinaia, suor Maria Modesta, correva al bucherello in gran travaglio, ch'una seconda scossa villana potea gittare in pezzi la campana. Vide Marfisa, e presto apre la porta, ché avea precetto della superiora; poi chiude l'uscio e le fa innanzi scorta, e la conduce come traditora.

Quando, alla seconda visita, Gabriele la vide affusolata da beghina, chiamandosi non più Concettella ma suor Crocifissa, e' non dissimulò i suoi allarmi e si restrinse a dirle: Fa attenzione, Concettella! tu mi hai detto: «a te per tutta la vitaSe divieni infedele, tu od io dobbiamo cessare di vivere. Gabriele non temeva a torto. L'animo della giovane aveva cangiato come le sue spoglie.

Dietro a Palmira tornava a chiudersi la porta di Suor Vincenza; dietro a Michele alzavasi il ponte levatoio del Castello. Che irrisione di vicinato!

Suor Anna la trattava veramente nelle sue lettere come una figlia; si comprendeva dalle parole di conforto, dai richiami alla fede cristiana, che la suora rispondeva a lettere dove la morta le diceva i suoi dolori e le sue disperazioni. Gi

Non si puòrispose la badessa con aria grave, «non si può avventurare veruna proposizione sopra un soggetto così delicato. Quanto al castigo di cui parla suor Agnese, non so che ne abbia sofferto alcuno, ed avr

Gli pareva d'essere stato tanto a lungo solo in casa della Margherita, e quel tempo che si esprimeva con quelle brevi parole, due giorni, doveva essere così poco al paragone... Ma suor Maria gli aveva raccomandato di pregare pel nonno; e, con quel malumore che lo invadeva, egli non aveva pregato punto. Bisognava pensare a riparare quella mancanza che gli rimordeva la giovine coscienza.

Emilia fu commossa da quest'istoria, che le parve aver molta analogia con quella della marchesa di Villeroy, e sparse qualche lacrima sugli infortunii d'entrambe. «È stranosoggiunse ella, «ma vi sono momenti in cui credo rammentarmi la sua figura; io non ho per certo veduta mai suor Agnese prima di entrare in questo convento; bisogna che abbia visto in qualche parte una persona che le somigli, eppure non ne ho nessuna memoria.» E rimase sovrappensieri.

Sventurato coluidisse la badessa, «che conosce male la nostra santa religioneEmilia ascoltava Agnese in silenzio e con rispetto: considerava la miniatura, e si accertava della somiglianza del ritratto con quello veduto a Udolfo. «Questa figura non mi è ignotadiss'ella per far ispiegare la monaca. Voi v'ingannaterispose suor Agnese, «e non l'avete mai certamente veduta.

Chi è suor Anna? domandò il magistrato, che aveva lasciato pazientemente interrogare la verbosa signora. Suor Anna Brighton, l'antica sua maestra inglese. Dove sta? Non so. C'era il nome sulla busta, un nome straniero. Non sapete neppur voi l'indirizzo? soggiunse il giudice rivolto al principe Alessio. Lo ignoro; però...

Quella lettera trovata presso di lei e unita al rapporto insieme con altre che non avevano importanza, diceva: «Suor Anna, pregate per me. Pregate molto, con tutto il fervore della vostra anima buona, perchè ho bisogno di molto perdono. «Questa è l'ultima lettera che riceverete da me.

Parola Del Giorno

branchetti

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