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Aggiornato: 26 giugno 2025
Suor Maria Maddalena dei Pazzi è chiamata da Gesù: Colomba mia, bella mia, sposa mia! Suor Maria Villani passa intere giornate discorrendo e baciandosi e abbracciandosi con Gesù. A Suor Anna di S. Bartolomeo Gesù si presenta com'era in vita, anzi le va dietro pian piano, l'ascolta e le mette una mano sul cuore, lasciandovi la sensazione d'una profonda ferita.
Emilia indietreggiò spaventata guardando la badessa, che le fece cenno di non temere, e poi disse a suor Agnese: «Figliuola, questa giovine che vi ho condotta è madamigella Sant'Aubert: mi lusingava che l'avreste veduta con piacere.» Agnese non rispose nulla, e considerando Emilia con orribile smarrimento, sclamò: «È dessa. Ah! ell'ha negli sguardi quelle attrattive, che fecero la mia perdita. Che volete? Che cercate? Una riparazione? L'avrete; anzi l'avete gi
Appena le monache si furono ritirate, la fanciulla, recatasi da suor Francesca, la trovò inginocchiata dinanzi ad un crocifisso; appena la vide, le fece segno di entrare, ed Emilia aspettò in silenzio ch'essa finisse la sua orazione, allora la monaca si alzò, e postasi a sedere sul letticciuolo, così cominciò: «La vostra curiosit
L'istoria di suor Agnese, raccontata da suor Francesca, diveniva evidentemente falsa; ma qual potesse essere stato il motivo per cui era stata immaginata, Emilia non sapeva indovinarlo. Quanto poi eccitava maggiormente la di lei curiosit
Si adagiò nella poltrona; e vinto anche lui dalla fatica e dalle emozioni, in poco andare si addormentò. Rimase sola con la malata, suor Teresa. Nel silenzio della camera, giungeva il fragore della furia marina; certi ululati, e gemiti e urli; voci sovrumane di minaccia, scoppi di collera. La luce della lampada illividiva la malata, a farla sembrare morta.
«Portatemi la mia cassetta, sorella,» disse Agnese, «e vi svelerò tutto. Guardatevi in quello specchio, e lo saprete; voi siete certo sua figlia; altrimenti come spiegare una somiglianza così perfetta?» La monaca le portò la cassetta; suor Agnese gliela fece aprire, e ne cavò una miniatura, che Emilia riconobbe esattamente somigliante a quella da lei trovata nelle carte di suo padre.
Carlo sedeva in faccia a suor Maria, rispondendo amichevolmente alle sue domande, ingrossando la voce per narrarle il terribile fatto della sua reclusione in Duomo, interrogando a sua volta circa una certa casetta bianca con un giardinetto verde, dove la monaca gli diceva che dovevano recarsi presto, ad abitare insieme.
Muta e attonita, la giovine guardava alternamente il ritratto e la monaca moribonda, cercando invano una somiglianza che allora non esisteva più. «Perchè quegli sguardi severi?» disse suor Agnese, non comprendendo la sorpresa di Emilia. Ho gi
E, tra per questo, tra pel confronto che faceva tra lei e suor Maria, sentiva farsi più forte l'antipatia che aveva risentita dapprincipio per la vicina. Tratto tratto domandava: Quanti giorni mancano al Natale?
Quando (26 luglio 1775) la Principessa Giulia d’Avalos, moglie del Vicerè Marcantonio Colonna di Stigliano, visitò il Monastero di S.a M.a delle Vergini, Badessa la veneranda Marianna Notarbartolo dei Principi di Sciara, e si fece (giova avvertire che questa donna non era la prima del suo casato in quel pio luogo, perchè, per tradizione, le famiglie facevano di generazione in generazione entrare le loro figliuole sempre nei medesimi monasteri), come dicevasi fin d’allora, «della scelta musica», tre riscossero sinceri applausi: suor M.a Fede, suor M.a Carit
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