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«L'interprete filologo scriveva ancor ieri un macellaro filologo, che ha sconciamente sbrandellato Virgilio, e che studiosi italiani hanno avuto il fegato di lodare deve, a servizio delle sue ricerche =trascendentali=, trattare il coltello con mano sicura, e piantarlo a fondo, =senza riguardo a ragioni sentimentali=» .

qui si dee alcuno maravigliare come io mi sia posto in questa fatica, nella quale per i tempi passati tanti altri, piú di me svegliati e di tal maneggio studiosi e prattici, non hanno avuto ardire d'implicarsi, percioché, forse da questi essendo stato conosciuto con quanta difficultá si possano le giá permesse usanze dal mondo levare ed in vece loro nuovi riti ed ordini introdurre, non hanno voluto in questa impresa ingerirsi.

La colpa di tale deficienza ricade in parte sugli editori, i quali in genere badano al piccolo utile immediato, e producono quello che corrisponde alla piú frequente richiesta. Ma neppure saprebbero andare scevri da biasimo gli studiosi, i quali, per antico e pessimo vezzo, lavorano un po' come c

30 che continuando il primo detto, sono i poeti e gli studiosi pochi; che dove non han pasco ricetto, insin le fere abbandonano i lochi. Così dicendo il vecchio benedetto gli occhi infiammò, che parveno duo fuochi; poi volto al duca con un saggio riso tornò sereno il conturbato viso.

Posti frammezzo a un popolo non barbaro, non civilissimo, se se ne riguarda tutta la massa degli abitanti e non la sola schiera degli studiosi, i poeti recenti d'una parte della Germania dovevano superare in grido i loro confratelli contemporanei sparsi nel restante d'Europa. Ma della fortuna della poesia loro tutto il merito non è da darsi alla fortuna del loro nascimento.

Pietro Nardi, autore di un buono scritto su Arrigo Boito poeta e studioso sagace del gruppo milanese cui il Boito appartenne, grazie anche al caso e all'ostinazione mia, mi venne fatto di metter le mani su tre delle sei novelle che il Boito avrebbe scritto, e, per giunta, su tre assai interessanti e ignoratissime sue riviste drammatiche: le une e le altre raccolgo in questo volume, certo di far cosa grata al pubblico o, per lo meno, a quanti sono studiosi della potente e complessa natura artistica dell'illustre uomo, che può parer strana solo perché non è ancora conosciuta in tutti i suoi elementi.

E sovente su libri polverosi La man vo riponendo tremebonda, Ed apro, e parmi a' giorni studïosi Tornar di giovinezza, e il pianto gronda! E trovo i segni che ne' libri io posi, Ove con mente mi fermai profonda, Ove ad alti pensier d'amato autore Commento fei di verit

Ho scritto per me, dice alle venerabili matrone che leggevano le sue opere di nascosto, e che l’accusavano di non scrivere per le donne oneste, ho scritto per me, pel ginnasio, per le terme: gli studiosi sono da questa parte, ritiratevi dunque, noi ci svestiamo; andate via se non volete veder uomini nudi!

Se non che, di alcune discipline recentissime, per esempio glottologia, sanscrito, lingue neo-latine, scarseggiavano o mancavano cultori. Ed anche per le discipline piú coltivate, il numero degli studiosi era insufficiente, anche perché le Universit

Natale⁴¹⁶, più presto che avversari avea tra gli studiosi creato amici alla trionfante scuola Wolfiana. Il colpo mortale dato dal giovane pensatore alla scolastica era stato improvvidamente riparato dal S. Uffizio con le vessazioni al poeta e con la condanna del libro di lui.