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Aggiornato: 20 giugno 2025
Questa scena del Panteon m'indusse a visitare le chiese sotterranee di Roma. Durante l'ottavario dei morti si rappresentano in questi sepolcri storie di martirî e scene bibliche, che sono abbastanza originali. Le cappelle di questi cimiteri sono per solito due, una superiore ed un'altra sotterranea, nella quale stanno propriamente le sepolture.
S'avvide il furbo, e di Parigi fuore fuggí né si poté piú ritrovarlo; e fu bandito come traditore, con taglia a chi potesse ghermigliarlo. Marfisa, come il bando udí gridare, voleva alla cittá foco appiccare. Se mai le lingue a screditar la dama s'erano per lo innanzi affaticate, in cento doppi al bando ognun l'infama, narra le storie vere e le sognate.
Nel trattar della coltura di quest'etá, noi avrem forse a diminuire questa apparente contradizione delle due nostre storie politica e letteraria.
I preti poi, che per le beghine hanno la calamita, massime se giovani e belle, si lanciavan al soccorso delle loro predilette con un eroismo veramente degno dei tempi antichi di Roma. E si raccontarono poi dei fatti di coraggio non mai intesi nelle storie sacre dai Maccabei a Ignazio di Loiola e Domenico di Guzman.
"V'accerto che leggendo molte storie di viaggi m'aveva raffigurata soventi volte la forma de' bastimenti, ma sempre credea ingannarmi sulle loro vere proporzioni: or sono contenta di mirare una nave che potrebbe viaggiare alle cinque parti del mondo". "Senza dubbio.
Il popolino frequentava moltissimo il Gesù Vecchio e si divertiva a scialo di quelle storie pittoresche e straordinarie.
E la vista del capo Circeo ci richiama alla poesia omerica, e quella della lontana Astura ci trasporta in altre storie, in altra poesia, sì che ci circondano tre periodi dell'umana civilt
¹ Azzael angelo della morte presso i Maomettani. È inutile avvertire lo strano miscuglio di cose di questo racconto, il quale dimostra la poca notizia delle storie che in quel tempo si aveva.
A questa schiera di giovani facevano capo molti familiari delle più cospicue casate di Roma, messi su sotto mano dai loro patroni, ai quali pareva ricevere gravissimo torto in cotesta strage Cinciana. Su tutti gli altri, ci raccontano le storie del tempo, sentivasi agitato da smania irrequieta Ubaldino Ubaldini, giovane fiorentino artista di grandi speranze, che sarebbe salito in alta fama se la morte non lo coglieva immaturamente: egli fu il pittore che disegnò la testa di Beatrice come amore disperato gliela impresse nel cuore, nell'atto di essere condotta al supplizio. Guido Reni in quel tempo non si era anche mosso da Bologna, sua patria, a Roma: vi andò sul finire dell'anno 1599, o su i primi del 1600, come si ricava apertamente dalla sua vita stampata nella Felsina pittrice. La tradizione pietosa narra avere Guido Reni dipinto il ritratto della Beatrice nella vigilia della sua morte: però, come erronea, vuolsi emendare; imperciocchè se il caso fosse vero, tornerebbe in massimo disdoro così della vergine come del pittore. Della Beatrice, perchè si tirerebbe addosso la taccia di biasimevole vanit
Neppur quelli che le scrivono! Ebbene, io non ho confessato, ma non son giunta sino a negare. Che è peggio! Forse! Ma che vuoi, fu più forte di me! E sei, o ti dici, una donna forte. Forse per questo! Storie! La donna forte, nega! "Provatelo!" ella dice. E siccome son cose che non si provano, o che è molto difficile provare.... E adesso? Adesso ci separiamo. No?! È così. Ma è stupido, cara!
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