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Aggiornato: 15 giugno 2025
Stille di freddo sudore le bagnavan la fronte, e le guancie scarne ed infossate lasciavano leggere su quel viso sfatto la storia dei patiti malori e delle lunghe angoscie. Dalla bocca semiaperta scorgevansi i denti bianchi e levigati, e le labbra aride e senza moto mettevano in animo il ribrezzo dell'agonia. Zelmira affannosamente respirava e lenti erano i battiti del cuore.
Da sei o sette mesi. Dal giorno in cui a Milano ebbe luogo l'esperimento della pioggia artifiziale ideata dal celebre Albani. Non potrò mai obliare le tremende parole ch'io lo intesi profferire in quella occasione. Al cadere delle prime stille, mentre dalla citt
ed essa e l’altre mossero a sua danza, e quasi velocissime faville mi si velar di sùbita distanza. Io dubitava e dicea ‘Dille, dille!’ fra me, ‘dille’ dicea, ‘a la mia donna che mi diseta con le dolci stille’. Ma quella reverenza che s’indonna di tutto me, pur per Be e per ice, mi richinava come l’uom ch’assonna.
Sì, un arabo esclamò Fathma con veemenza. Era alto, dal nobile portamento, capelli e baffi neri. Sì, proprio così, proprio così, balbettò l'almea. L'avete conosciuto anche voi? Era... Era un mio amico. Ah! fe' il generale. Lo conobbi a Duhem assieme al capitano Hassarn. Un rauco sospiro sortì dalle labbra contratte di Fathma e la sua fronte si coprì di stille di sudore.
Cosi`, volgendosi a la nota sua, fu viso a me cantare essa sustanza, sopra la qual doppio lume s'addua: ed essa e l'altre mossero a sua danza, e quasi velocissime faville, mi si velar di subita distanza. Io dubitava e dicea 'Dille, dille! fra me, 'dille', dicea, 'a la mia donna che mi diseta con le dolci stille'.
La giovinetta non solo è abbigliata da villica, ma le sue vesti di mezzalana sono assai logore, la rigida stagione di decembre aveva arrossato le sue guance, ed il freddo e qualche doloroso pensiero le aveva richiamato alcune stille di pianto sul viso.
E qui tacque: un pallore mortale gli si diffuse pel volto: stette immobile con intentissimi sguardi, e con la bocca mezza aperta, come il tormentato dalla sete; giù per le guancie gli trascorrevano grosse stille di sudore che gli scaturivano frequenti dalla fronte, quasi spremute dal cervello compresso dall'angustia.
Il giovine che, quella mattina, stava a contemplare il nascer del sole, era Damiano. Alcune stille di rugiada, cadendo sopra di lui dalle nodose braccia dell'albero a cui s'appoggiava, non lo riscotevano dalla sua muta contemplazione: la serenit
Un brivido corse per l'ossa ad Aloise, e stille di sudor freddo gli bagnarono la fronte, allorquando dal racconto dell'amico udì il pericolo che aveva corso. Acerbi erano i dolori dell'anima sua, e tali da fargli considerare gran ventura la morte; ma i suoi tormenti non erano stati inaspriti dal pensiero dell'infamia.
ed essa e l’altre mossero a sua danza, e quasi velocissime faville mi si velar di sùbita distanza. Io dubitava e dicea ‘Dille, dille!’ fra me, ‘dille’ dicea, ‘a la mia donna che mi diseta con le dolci stille’. Ma quella reverenza che s’indonna di tutto me, pur per Be e per ice, mi richinava come l’uom ch’assonna.
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