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Aggiornato: 23 giugno 2025


Quella che a me non diedero le canzoni dei pazzi violini, la scintillante spuma de’ bicchieri colmi, diveniva or mia presso la Fontana di Lourdes, nel ribrezzo dell’infinito umano dolore. Fuggimmo. I boschi erano verdi, erano fragranti; qualche rosa nasceva, chiss

Quel giorno, ancor più lieta, piena di gioia pura Nuotava in alto mare in fra l'onde sicura. Lontana assai da terra si soffermò un istante, Tra la spuma giocò, poi senza andar più avante Si coricò e fu immobile bagnando l'aureo crine Nell'acqua, che la linea delicata e fine Del viso incorniciava di cristallo verdastro. Nel cielo s'innalzava gloriosamente l'astro Del giorno.

Le nuvole, battute dal vento, si staccavano, assumevano forme svariatamente capricciose, correvano innalzandosi di sopra l'acqua, si impicciolivano nella corsa, sfumavano a distanza. Il sole tornò a sfolgorare su la spiaggia deserta, su 'l mare che veniva a la riva con l'onda grossa e sbuffante e si scioglieva su la ghiaia fremendo in un lieto scrosciare di spuma.

L'animale, col petto spruzzato di spuma, il ventre insanguinato dai colpi d'jatagan del furente cavaliere, andava rapido come una freccia, colla criniera al vento, le nari fumanti, gli occhi dilatati, gettando di quando in quando un sordo nitrito. Vi era da temere che soffocasse.

La barca balzava, si avvallava, si rialzava. Sprazzi di spuma arrivavano agli orli di essa. Tutt'a un colpo il mare diventò più agitato. Il barcaiuolo stentava a farci procedere; ansimava, sudava, guardava attorno, lontano, e scoteva la testa.

Il discepolo allora si fece a chiamarlo ad alta voce più volte; ma invano. Il rantolo del moribondo si faceva a mano a mano più fioco; una spuma sanguinolenta gli gorgogliava sulle labbra, che apparivano violentemente contratte da un lato. Il Collini fu pronto a trar fuori la busta chirurgica, e cavatane la lancetta, aperse largamente la vena giugulare, donde spiccarono poche gocce di sangue nerastro, gi

Buon per voi: c'erano dei grandi foglietti platonici. Vi è un'ora in cui la spuma del mare si fa cinerea, pare densissima e senza luci. È questa in cui io giaccio alla spiaggia su una lingua di sabbia. S'io mi adagiassi supino, sentirei il capo profondarsi lenemente, e forse qualche onda, s'io allungassi le braccia in croce sul dolce declivo, verrebbe a intepidirmi le mani.

E venni a te, cappelletta sulla montagna. Tu vegliavi i morti, i morti nel povero cimitero, ove il mattino portava sul vento della marina il fumo delle fervide industrie, ove alla sera le aliuzze stridenti degli acridi tra l'erbe turbavano il lontano soavissimo bacio dell'onda. Io non so chi vi pregava, o morti; so che non vidi mai fiore, lumicino, croce, so che la requie è squallida tra la vastissima vita, so che il sospiro di un moribondo corrisponde al gorgoglio della spuma perdentesi tra la ghiaia, allo sfaldarsi di un sasso, al battere delle zampine di un insetto, all'aprirsi di una corolla al raggio mattutino. Dico la vita, e intendo quella della natura tutta, che opera dalla polvere dell'ossa del primo animale al fremito della fecondazione nell'imminenza di questo minuto in cui voi coordinate il suono di due lettere; la vita che fu, che sar

Ma basta! signor Pedrino! Ahi!... L'Inglese, disturbato dai rapidi movimenti e dalle risa sguaiate delle donne, si volge indietro per imporre silenzio; ma al tempo stesso una tazza colma di birra viene ad urtargli nello stomaco, e un'onda di spuma gli si riversa sulle gambe.

Poi, quando la prima spuma rosea comparve alla connessura delle labbra, portò il fazzoletto alla bocca, serrandolo contro, perchè nulla si vedesse; ma non era un filo di schiuma, e non cessava, diffondendosi per la pezzuola, empiendole la bocca tutta, minacciando di soffocarla.

Parola Del Giorno

dell’esule

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