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Aggiornato: 5 giugno 2025
Due robusti giovani, fratelli di Giovanna, avean la vigilanza dell'interno, e distribuivano, aiutati da garzoni, ogni cosa richiesta dagli avventori. L'ardue non temo e l'umili Non sprezzo imprese. Osteria della bella Giovanna, sì! E perchè non potrei narrare anche delle osterie?
Ed ignoro le voglie ambizïose, Non mi curo d'imperio o di potenza, Sprezzo i tesori, e d'oro so far senza Perchè ho le rose. Parlo tacendo e regno senza spada E rinnegar la gioia mia non voglio, Ma il segreto svelare dell'orgoglio A ogni contrada: Sono superbo perchè sono vinto Dalla fragile man d'una fanciulla; E mi tien quella man che si trastulla Di fiori avvinto.
Eppure, Loreta, è una storia ben triste anche questa: così triste che potrebbe valere un'espiazione. E conviene che voi la conosciate. Forse allora sentirete che io fui più degno di commiserazione che di rancore o di sprezzo.... La voce di Alvise s'era fatta supplichevole e sommessa ed aveva un accento che non poteva ingannare. Io non vi chiedo delle giustificazioni.
Gli Egiziani erano bene armati, disciplinati, comandati e istruiti da ufficiali europei, possedevano anche cannoni; gli Abissinesi invece avevano pochi fucili, vere anticaglie, lance e sciabole alquanto rozze, ma erano animati dalla voce risoluta del loro sovrano, spinti dall'odio contro chi quasi in segno di sprezzo li aveva così aggrediti, accecati da fanatismo religioso.
Concetto peregrino che don Luigi però trovava preferibile al manzoniano I fratelli hanno ucciso i fratelli. Non c'è giovane di negozio osservava don Luigi con aria di sprezzo che non sappia dire una roba simile.
Posso lasciar correre molte cose, signora; non posso egualmente permettere che si deridano sentimenti sacri, di rispetto e di amicizia, per chi è tanto al disopra di noi; non posso permettere che si entri con quell'aria di sprezzo nel santuario dei miei ricordi, e mi si butti in faccia quello che io ho sempre gelosamente custodito, come la parte migliore di me.
Un nome aveva suonato spesso all'orecchio della giovinetta nel suo pellegrinaggio, un nome pronunciato per lo più con accento d'ira e di sprezzo: quello di Cipriano. Dov'era costui? Perchè, dopo aver sobillato gli altri, si nascondeva? Tra gli arrestati ce n'erano di meno colpevoli.
Veggio con ira e sprezzo Color che tutto giorno osan, dal lezzo Del vizio che li ammorba, alzar la destra, E, brandendo il pugnal del masnadiero, Chiamar cittadin vero Chi a lor perfida scuola s'ammaestra. Del santo patrio affetto Gl'ipocriti son dessi! In uman petto, Ove sì di piet
Non una parola si erano detto nella briska. Spuntando sullo sboscato, scorsero Ivan che vi spuntava da un altro viale, galoppando a briglia sciolta. Alessandro sospirò. Pietro fece un ghigno di sprezzo.
Vedendo il generale prostrato a' suoi piedi, la sua bocca accennò un sogghigno di sprezzo, ma ritornando al carattere gesuitico da lei assunto, e ricordando l'odiata rivale, la contessa concesse la mano al mercenario, ed anzi, lo aiutò a rialzarsi, unico favore che egli mai avesse ricevuto dalla superba romana.
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