Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 14 giugno 2025
Era la signora Enrichetta che teneva in onore le cascate, o ricci a lunghe spire, che sbucavano da dietro gli orecchi e pendevano intorno al collo, per dar maggiore risalto alle carni. La chiamavano a Genova la signora dei tulipani, per una ghirlanda di questi fiori che ella s'era posta un giorno nella nerissima capigliatura. Tulipani simbolici!
E vide Rosalia triste, seduta alla finestra, a spiar la strada che serpeggiava fra gli ulivi, con la solita angelica rassegnazione.... Povera fanciulla! esclamò con un sospiro, poi chinò la testa mestamente. Una folata di vento squassò le cime degli alberi, sollevò a spire la polvere e le pagliuzze del viale; caddero de' goccioloni che batterono con rumore sulle foglie.
Enrico sentiva d'essere stretto nelle spire d'un adorabile serpente e non sapeva levarsene. Gi
Di cinghie, d’acciaio, di morse, di foco, Di spire temuto signor, Il mostro sbuffante nel vigile loco Si nutre d’immenso clamor: Folleggia, sghignazza, divampa, s’allenta, Stridendo si frena e rist
con quella parte che sù si rammenta congiunto, si girava per le spire in che più tosto ognora s’appresenta; e io era con lui; ma del salire non m’accors’ io, se non com’ uom s’accorge, anzi ’l primo pensier, del suo venire. È Bëatrice quella che sì scorge di bene in meglio, sì subitamente che l’atto suo per tempo non si sporge.
con quella parte che su` si rammenta congiunto, si girava per le spire in che piu` tosto ognora s'appresenta; e io era con lui; ma del salire non m'accors'io, se non com'uom s'accorge, anzi 'l primo pensier, del suo venire. E' Beatrice quella che si` scorge di bene in meglio, si` subitamente che l'atto suo per tempo non si sporge.
Sbarrati gli occhi, come per guardar meglio davanti a sè, vide dall'immagine riflessa di quelle mobili spire formarsi alcun che di nuovo, indi balzar fuori d'un colpo, a guisa di pantomimo da un quadro mobile, quel famoso personaggio dal viso sarcastico e dalla svelta persona, che si dipinge vestito di rosso dal capo alle piante e con una berretta sormontata da una penna di gallo; insomma «un giovine gentiluomo» come quello veduto dal dottor Fausto di Goethe, o «un bel cavaliero» come quello veduto dal suo omonimo di Gounod.
Ella non mostrava la sollecitudine dell'altre volte; una delle sue bravure era quella di levare la peluria tutta intera e di farla cadere a terra a spire come la scoria di un serpentello: ma quella sera la rompeva ad ogni momento e i pezzetti saltavano nel piattello, s'interrompeva spesso e si poneva la mano sugli occhi come per tergere qualcosa che le facesse velo alla vista.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca