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Aggiornato: 18 giugno 2025


Ma la signora riconobbe il Santasillia e lo salutò chinandosi e voltandosi in atto molto amichevole. Era la Baby con Marco Baldi, Damonte e Scipio Spinola. Andrea, colto all'improvviso, rispose in fretta al saluto, e subito arrossì, provando un senso di dispetto. Come mai quel balordo di mio cugino la lascia sempre sola? E scosse il capo con aria di malumore.

Scipio Spinola pareva preso d'una passione furiosa per il cotecio, e passava tutta la serata al club, a giocare.

Il Damonte, in piedi vicino a lei, le voltava le pagine della musica e salutò Andrea, come Scipio Spinola, senza dir motto: mentre il Baldi, che stava leggendo sul canapè, si alzò, e in punta di piedi, gli andò incontro per istringergli la mano. La Baby cantava con anima e con passione.

A lui no; ma ci vorrebbe altro, se quando lo dico a uno, dovessi dirlo a tutti!... E poi non ha il suo giorno fisso da venire a pranzo?... il mercoledì?... Dunque basta e non mi secchi!... Sapessi quanto ridere ho fatto con Scipio Spinola!

Perchè dicevasi Torrespina? Gli archeologi dozzinali parlavano di una famiglia Spina, la quale doveva essere alcun che di simigliante agli Spinola; ma il notaio, uomo di sbardellata dottrina, che andava a cercare ogni etimologia nel latino o nel greco, asseriva doversi ripetere quel nome da Turris poena, fantasticando non so che fermata di Annibale, allorquando discese in Italia.

Ove sono i piroscafi che vi presero a Villa Spinola e vi condussero attraverso il Tirreno salvi nel piccolo porto di Marsala? Ove? Son forse essi nuovi Argo, gelosamente conservati, e segnati all'ammirazione dello straniero e dei posteri, simulacro della più grande e più onorevole delle imprese italiane? Tutt'altro; essi sono scomparsi.

Il Damonte e Scipio Spinola, che da tutto ciò si capisce come avevano ragione di annoiarsi parecchio in quella casa, se ne andarono prima degli altri, e ancora sulle scale, fermandosi per accendere il sigaro, brontolarono a bassa voce che «la societ

Il Damonte e Scipio Spinola convenivano col Baldi, che a innamorarsi al modo del Santasillia non ci doveva essere proprio nessun divertimento; e la marchesa D'Arcole, d'accordo con la Generalessa e con madama Kraupen, presa a parte la Castelguelfo, la consigliò di calmare un poco il suo innamorato, che minacciava di diventare matto furioso: Capirai: se tuo marito lo vede in quello stato, non gli può far comodo, piacere... E poi insomma, anche per il Santasillia stesso, povero diavolo, trova una buona parola; mettigli il cuore in pace.

La Baby avea passata la sera piacevolmente, mettendo in ridicolo i due innamorati. Marco Baldi le aveva riferito le grimaz fatte da Titta Damonte e da Scipio Spinola, quando ebbero le prime notizie della visita del Santasillia, e le disse pure che quella sera, per vendicarsi, contavano appunto di andare a veglia dalla Zanibon. Figurarsi allora la Baby!

E tutti, e più di tutti le «dame della consulta» ripetevano spesso questa affermazione dinanzi alla Castelguelfo, e coll'aria, certe volte, di volerla quasi compiangere, come un fiasco patito; e ciò mentre il Damonte non aveva più tosse; e Scipio Spinola cessava di arrossire.

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