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Aggiornato: 5 maggio 2025
L'erudito Davanzati diede veramente il primato al rame, mentre dice in una sua Lezione sopra le monete queste parole: «Fu adoperato il rame dall'antichitá e da tutte le genti fu assonto a cosí alto uffizio per legge accordata»; onde vuole che fossero di rame le piú antiche monete, e che poscia incominciasse a spendersi l'oro e l'argento in pezzi rotti, che necessariamente furono dipoi pesati, indi segnati ed in moneta battuti.
Gli estranei, no, perché il principe non può loro comandare che ricevano quelle monete ad altro prezzo che a quello che vorranno essi, mentre non sono suoi sudditi: ed io non discorro qui di monete da spendersi solo in paesi d'altri, come furono i temini sparsi da' cristiani in Turchia, di cui si parlò sopra nel capitolo decimoterzo, perché in quel caso è chiaro che il danno va addosso a quelli; ma parlo delle monete da spendersi nel proprio paese del principe proprio e ne' paesi confinanti.
Frattanto, poichè non potevano spendersi neppure le venti, si lasciasse la proposta in sospeso e ognuno dei collaboratori pensasse a correggere con maggior diligenza le sue bozze, anche a tornarci su due o tre volte. Per altro, il conte Candioli non era rimasto persuaso, et pour cause. Nel medesimo giorno egli aveva preso in disparte Nicolino... cioè, no, diciamo d'ora innanzi Ariberto Ariberti.
Non poteva pronunziarsi il nome di questa o di quella, senza il sottinteso delle sue cospicue ricchezze. Lo stato tale, il feudo tale, la tale o tal’altra tenuta fornivano ad essa danari a palate, che, per quanto volesse spendersi, eran sempre molti. «La casa è forte», ripetevan tutti: ed il fatto stesso che il capo di quella casa si mantenesse con tanta propriet
E se anco si trovassero in qualche provincia o luoghi spendersi simili monete, e che si volessero tassare in ragion di lire 6 imperiali l'oncia del fino che in esse fosse, venirebbono tassate esser di giusto valore di soldi 4 denari 6-42/47 l'una, e non si dovrebbe mai piú nominare il detto rotto, cioè 42/47.
La sua famiglia troppo bene sapeva com'egli si compiacesse immaginare trovati terribili, e quanto più paurosi, ed alla opinione dello universale contrarii, tanto a lui maggiormente graditi; e appena immaginati dovevano mandarsi ad esecuzione, e ad ogni costo; avesse a spendersi un tesoro, o commettere incendio, od omicidii. Il suo volere, era il lampo; il fare, tuono.
Laonde, per essere li danari a guisa degli uccelli, ai quali principe alcuno non può comandare che vadano o che restino nella sua cittá o Stato o regno, e secondo il desiderio del principe stesso, ma vanno a dimorare ove trovano miglior pastura, non occorre che alcun principe indarno s'affatichi in voler fare che nello Stato o regno suo resti piú di una sorta di monete che di un'altra, tanto coniate nello Stato suo quanto in altri; perché sempre sono e sempre saranno trasportate, or per via diretta ed or per indiretta, ove si trovano spendersi con qualche vantaggio, ovvero per qualche altro accidente.
E di qui hanno origine due specie di falsari: quelli, cioè, che, levandone dal metallo, o col tagliarne attorno o in altro modo, le levano del peso, e sono detti «tosatori di monete»; e quelli che, falsamente fabbricandole di nascosto ed imitando il conio pubblico, le fanno di materia inferiore o di bassa lega, e sono nomati «monetari falsi». Questa giusta lega e giusta bontá delle monete, dunque, deve esser da' principi cosí regolata nel valutarle intrinsecamente, cioè nel dichiarar a quante lire o soldi delle monete inferiori elle debbano spendersi, essendo questa la valuta intrinseca loro, che non si scosti da quella proporzione universale che fra' mercanti comunemente corre nei prezzi dell'oro ed argento.
Parola Del Giorno
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