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Aggiornato: 29 giugno 2025
Si fermarono davanti ad una bellissima macchina, grande, rotonda, dove dal centro usciva il cotone e la lana a falde, e a mano a mano che passava da alcuni forellini messi in moto da ruote dentate, s'andava assottigliando, in modo che si avvolgeva in fili sottilissimi intorno alle centinaia di rocchetti, che giravano continuamente, come in una danza vertiginosa.
E perdeva un po' di tempo nel fermare la veletta nera del cappello, abbottonava pian piano i suoi guanti, si guardava ancora nello specchio, senza vedersi, e macchinalmente cercava se avesse preso tutto, il fazzoletto, il portabiglietti, il bianco ombrello. Quest'ombrello era la sola nota chiara sul nero vestito, sul cappellino nero, sulla giacchetta nera di Maria: un ombrello tutto bianco di merletti e di seta, con un grosso fiocco di nastro giallo e un alto scintillante manico d'argento: sulla candida cupola, nei viali delle quercie e dei platani, il sole faceva piovere i suoi sottilissimi raggi biondi, simili a verginali e luminosi capelli, e la bianca cupola si faceva bionda e sul pallido volto di quella inquieta passeggiatrice un confortante riflesso primaverile scendeva, carezzando i pensosi occhi lionati e la molle linea delle fresche labbra. Maria si avanzava camminando piano e silenziosamente, guardando innanzi a sé, così avidamente che le palpebre talvolta si abbassavano per vincere quella fissit
Vesti ed ornamenti, senza ombra di rispetto dovuto al pudore, si abbandonavano all’andazzo dei tempi; con l’antiestetica acconciatura del capo procedevano veli leggieri e civettuoli scialli, fascette cortissime e sottilissimi lini, che scoprivano ciò che volevan coprire e rivelavano appunto ciò che morali velleit
La sua fronte termina in una scarpa a pendìo assai forte e regolarissimo e poggia su un terreno pianeggiante e regolare sul quale l'acqua che esce dal ghiacciaio è obbligata a ristagnare in sottilissimi bacini prima d'arrivare all'orlo verso valle di tale spianata per precipitarsi quindi nel sottostante vallone.
Le nostre ruote ora premono come pollici veloci sulla sua pelle ancora un po' insensibilizzata da un anno di nefasta cocaina. Il massaggio fu in un primo tempo feroce. A cannonate, sì, a cannonate praticammo nella palpebra destra istriana il taglio d'una piega sovrabbondante di tessuto, poi ricucimmo i margini della ferita con punti fitti e sottilissimi di spie.
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