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Aggiornato: 21 maggio 2025
Il principe diceva ciò in tuono leggero, sorridente, e anche la principessa, guardandolo, sorrideva e gli mostrava i suoi denti nitidissimi. Il principe era un uomo gaio, simpatico, dissipatissimo, ma che avea, tra le dissipazioni, serbato fortissimo il coraggio, il sentimento dell'onore, la dirittura de' criteri.
Il farmacista, cui le spiegazioni del dizionario di scienze mediche l'avevano resa incomprensibile, sorrideva con aria sapiente e faceva lo sbadato. Qualche volta, per soccorrere alla intelligenza dei suoi ospiti, il signore traduceva l'Abrakadabra nel motto latino: ibis, redibis.
Dicendo questo, un poco alla signora Carlotta, un poco al cavalier Maurizio, un poco a Nicla, egli sorrideva con qualche timidezza. La signora aveva gi
Paurosa! le diceva il marito alludendo al salto disperato, ed ella sorrideva e diceva che aveva perduto la testa, che il fuoco mette lo sgomento addosso, ma non diceva altro perchè ora, meno che mai, voleva porre suo marito nel caso di battersi col principe, di perdere la sua posizione. Appena rimessa, voleva andare a Venezia dai suoi, sparire per un certo tempo e farsi dimenticare.
La folla, da tutte le gradinate, proruppe in un applauso delirante. L’uomo, il piccolo uomo arcato e snello, sorrideva stringendo le sue labbra sottili. Poi di nuovo, palleggiando la sua «muleta», si mise a correre di qua, di l
In quella graziosa cittadina egli era così conosciuto, che fin l'unico giornaletto settimanale aveva annunziato come un avvenimento l'arrivo del Re dei burattinai con molta soddisfazione dell'Orso peloso, come Cardello continuava a chiamarlo anche quando ne parlava con la povera padrona, che ne sorrideva.
Lo udiva Luchino, e ne sorrideva, sinchè, passato appena il palazzo che egli aveva eretto per propria abitazione da privato in faccia a San Giorgio, ed inoltrandosi fra la turba che, presso alla chiesa di Sant'Ambrogino in Solariolo, affollavasi al mercato, o come dicevano, alla Balla degli olj e dei laticinj, cominciò a fissare gli occhi sopra una signora, che stava sur un terrazzino, sporgente dalla torre in angolo della via che di l
Ma sì, ora l'idea di andarsene non gli sorrideva più come la prima volta, perchè Cristina gli era entrata troppo nel cuore, e la tela incominciata, ancor che l'avesse portata seco, non lo poteva compensare di tutto quanto perdeva. E avrebbe perduto tutta quanta la felicit
Tu, Diana, sei una creatura perfetta.... E per questo mi si danno tante afflizioni! ella disse, guardando Adolfo con una certa intenzione. Non credevo d'avertene mai date io, riprese Adolfo, ma se tu pensi altrimenti, vorrei sapere.... Oh, tu vuoi saper troppo! E Diana gli sorrideva: ma tornò presto a rannuvolarsi. Dunque, che hai, angioletto?
Il quadro, che la contessa Gisella andava così allegramente dipingendo, piacque moltissimo al signor generale. Giove, dopo tanto corrugamento di ciglia, si degnò di sorridere. E sorrideva anche Maurizio, vinto a suo mal grado dalla amenit
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